L'on. Pio La Torre |
Nel solo anno 2012 il Centro La Torre ha realizzato ben 50 iniziative sul territorio nazionale – dall’inaugurazione del Portale digitale “ Pio La Torre” presso la Camera dei deputati, presente il Capo dello Stato, alla manifestazione a Sala d’Ercole per il trentesimo anniversario dell’uccisone di La Torre e Di Salvo, dal Progetto educativo rivolto alle scuole superiori italiane, seguito in videoconferenza da oltre 9000 studenti alla pubblicazione settimanale on line di A Sud’Europa (circa 40.000 lettori), oltre tutte le ricerche scientifiche pubblicate e la molteplice attività convegnistica sui temi economici, sociologici e storici.
Il testo integrale della lettera inviata al Presidente
Crocetta.
Caro Presidente,
il Centro studi Pio La Torre
vuole far pervenire al suo Governo e all’Assemblea regionale la preoccupazione
per il futuro di quelle associazioni antimafia e culturali, come il Centro, le
quali nel corso di questi ultimi decenni (il Pio La Torre dal 1986), hanno
alimentato nella memoria civica del Paese il senso sociale e politico della
lotta antimafia facendone motivo di mobilitazione popolare e di costruzione,
soprattutto tra i giovani, di una nuova e condivisa coscienza critica
antimafiosa.
Questo generoso e volontario
lavoro è stato sostenuto, negli ultimi anni, da un contributo finanziario della
Regione, sulla base di apposite leggi regionali istitutive, mai abrogate. Esso è
servito, come si evince dalla rendicontazione di spesa, a coprire in parte le
molteplici iniziative di Fondazioni e associazioni onlus antimafia. Nel solo anno 2012 il Centro La Torre ne ha
realizzate ben 50 sul territorio nazionale – dall’inaugurazione del Portale digitale “
Pio La Torre” presso la Camera dei deputati, presente il Capo dello Stato, alla
manifestazione a Sala d’Ercole per il trentesimo anniversario dell’uccisone di
La Torre e Di Salvo, dal Progetto educativo rivolto alle scuole superiori
italiane, seguito in videoconferenza da oltre 9000 studenti, alla pubblicazione
settimanale on line di A Sud’Europa (circa 40.000 lettori), oltre tutte le
ricerche scientifiche pubblicate e la molteplice attività convegnistica sui
temi economici, sociologici e storici. Per la diversità dell’impegno del Centro, il
suo inserimento nella tabella H del Bilancio della Regione è stato vissuto
sempre con grande disagio, sia per la propria legge istitutiva sia per essere stato
accomunato ad associazioni ed enti di diversa natura e spesso incerta identità. Il taglio lineare del capitolo di bilancio,
deciso dalla precedente Assemblea senza alcuna selezione qualitativa, ha messo
fortemente in crisi la sopravvivenza del Centro La Torre, senza colpire la
spesa inutile. Anche per questo riteniamo sia stato giusto cassare
definitivamente la Tabella H.
Nel caso in cui la Regione voglia
perseguire e rafforzare l’impegno culturale antimafia non potrà prescindere
dalla storia delle associazioni antimafia e dalla loro multiforme attività educativa,
editoriale, di studi e ricerca storica, sociologica, economica, giuridica, di
mobilitazione popolare (l’ultima del 26 febbraio scorso con decine di migliaia
di cittadini che hanno aderito alla marcia popolare antimafia
Bagheria-Casteldaccia).
Il Centro studi La Torre
storicamente si è distinto come centro laico, non solo di memoria ma di
riflessione ampia sull’intreccio affari, mafia, politica che ha condizionato la
vita del Paese. Ha saputo creare sinergie con i
mondi culturali delle scienze sociali, giuridiche, economiche, storiche.
E’stato un lievito e una voce libera della coscienza civica antimafia. Ha
affondato le radici nella storia del movimento democratico della Sicilia - dai
Fasci siciliani al movimento contadino e operaio del Novecento sino a quello più
recente, dopo la legge Rognoni-La Torre, unitario e trasversale contro tutte le
mafie e le loro connessioni con una parte della politica, di cui sono braccio
operativo illegale.
La Regione e il Governo, da lei
presieduto, per l’impegno antimafia conclamato potranno contribuire a
rafforzare le attività, insostituibili, di associazioni tipo Centro La Torre,
la cui esistenza, non essendo interessato a una stentata sopravvivenza, è
giustificata solo per quello che ha fatto e potrà ancora fare.
Siamo sicuri che il suo Governo
di esplicito impegno antimafia non farà venir meno il sostegno a quanti, nel
corso di questi anni, si sono battuti sempre a viso aperto per spezzare il
trinomio affari, mafia, politica.
Con la stima di sempre e i nostri
migliori auguri di buon governo
Il Presidente del Centro Pio La Torre
Vito Lo Monaco
Nessun commento:
Posta un commento