di SUSANNA TURCO
Da Giuliano
Amato a Piero Grasso. Da Prodi a Marini. Da D'Alema alla Cancellieri. A pochi
giorni dalla prima votazione, ecco chi sono i big al centro delle trattative.
Ciascuno con il suo punto forte e il suo punto debole
GIULIANO AMATO (74 anni)
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Ben visto dalle cancellerie di mezzo mondo, gradito a Pd, Pdl, Scelta
civica e pure ai sindacati (da superconsulente di Monti, li ha graziati dalla
scure dei tagli), il dottor Sottile è di nuovo sulla cresta dell’onda
quirinalizia, tipica di chi è candidabile a tutto. L’altra volta, 2006, gli è
andata male, e s’è consolato parlando con D’Alema del piacere di poter almeno
disertare le prime della Scala.
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Punto di forza
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Va bene a tutti
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Punto debole
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Odora di anni Novanta
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EMMA BONINO (65 anni)
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Unica donna ad aver condensato su di sé un trasversale gruzzolo di
sostenitori dell’Emma for president (politici e non, soprattutto non), al
Quirinale ci è arrivata davvero vicino nel 1999, quindici anni fa. Da allora,
il suo nome ritorna sempre in pista. L’ultima volta, lapidaria, sbottò:
«Amatemi di meno, votatemi di più».
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Punto di forza
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È donna
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Punto debole
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È laica (e radicale)
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ANNA MARIA CANCELLIERI (69 anni)
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Specializzata in missioni impossibili tipo vincere la diffidenza di
Bologna (da commissario straordinario) o sciogliere per mafia il comune di
Reggio Calabria (da ministro), nonostante le gaffe, piace a destra, centro e
sinistra. Lei, romana e spiccia, smonta tutto: «L’unica candidatura da
presidente, per me, è quella del condominio»
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Punto di forza
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Non si è mai schierata
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Punto debole
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Troppo prefettizia, notarile
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MASSIMO D’ALEMA (64 anni)
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Nel 1999, da premier, si chiamò fuori dalla battaglia prima di finire nel
tritacarne degli aspiranti al Quirinale. Nel 2006, da presidente dei Ds,
nonostante la generosa rinuncia a guidare la Camera, fu alla fine messo da
parte in favore di Re Giorgio. Gran vizir dell’inciucio in versione alta e
nobile, è nella rosa dei papabili anche stavolta, la prima da non
parlamentare.
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Punto di forza
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È il preferito di Berlusconi
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Punto debole
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È il personaggio politico più divisivo, dopo Berlusconi
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GIUSEPPE DE RITA (80 anni)
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Fondatore del Censis, cattolico, ascoltatissimo dai politici, sempre
restio a incarichi. Dopo aver detto no a Berlusconi e Prodi, è stato sondato
per il governo da Bersani (sono amici da vent’anni). Quanto al Colle, il suo
identikit è rispuntato nell’incontro tra Berlusconi e il segretario Pd. Dice
che «mandare al Quirinale un’anima candida è insensato».
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Punto di forza
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Nuovo, ma non novellino. Piace ai vescovi e al Quirinale
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Punto debole
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Gli è difficile passare da suggeritore a primo attore
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PIETRO GRASSO (68 anni )
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Eletto alla guida del Senato grazie al voto dei grillini, l’ex magistrato
antimafia, sceso in politica col Partito democratico, ha visto così salire
vertiginosamente le proprie quotazioni come possibile candidato spacca-poli
al Colle. Le sue prime dichiarazioni da presidente del Senato hanno però
smorzato assai gli entusiasmi.
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Punto di forza
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Fa tanto nuovo che avanza
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Punto debole
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Ha scarsa padronanza del mezzo
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FRANCO MARINI (80 anni)
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Piacque al Pdl come fece il presidente del Senato tra il 2006 e il 2008,
in particolare piacque a Berlusconi come seppe gettare la spugna dell’incarico
esplorativo affidatogli dal capo dello Stato dopo la caduta di Prodi. Ciò fa
dell’ex sindacalista, ed ex parlamentare Pd, uno dei papabili all’elezione
bipartisan in stile “metodo Ciampi”.
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Punto di forza
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È cattolico (e arriverebbe dopo due laici)
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Punto debole
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È sfacciatamente démodé
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MARIO MONTI (70 anni)
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Dopo il picco in giù (il voto, i rapporti con Napolitano), il Professore
è risalito nel gradimento generale e particolare anche grazie a un dato
secco: l’assenza di alternative al suo governo. Non più candidato naturale al
Colle, com’era fino a dicembre, non ha però mai perso la speranza (e l’ambizione)
di ascendervi.
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Punto di forza
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L’autorevolezza internazionale
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Punto debole
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La (disastrosa) discesa in campo
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ROMANO PRODI (73 anni)
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Mister Iri, due volte presidente del Consiglio, unico ad aver strappato a
Berlusconi lo scettro di Palazzo Chigi, dal 2008 ha dato seguito al veltroniano
“vado in Africa” ed è sparito dai radar dei Palazzi romani (senza sparire
davvero). Adesso torna in voga, stile giro immenso per vendetta fredda.
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Punto di forza
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Ha risciacquato i panni all’Onu
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Punto debole
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Il Cavaliere non lo può vedere
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STEFANO RODOTA' (79 anni)
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Giurista, ex parlamentare, ex Garante della privacy d’area Pd. Laico, con
un endorsement ha aiutato Ignazio Marino a vincere le primarie Pd per il
Campidoglio. L’altro giorno, a un convegno, esaltava la potenza delle leggi
di iniziativa popolare e degli altri strumenti di democrazia diretta sempre
ignorati dalla politica. Musica, per i 5 Stelle.
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Punto di forza
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Piace ai grillini
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Punto debole
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Non piace ai montiani
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PAOLA SEVERINO (64 anni)
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L’avvocato penalista è tornata protagonista nei piani di Berlusconi (la
voleva ministro), che pensa di lanciarla per il Quirinale, ove fallissero le ambizioni
di candidati bipartisan. Emblema della donna di potere (e di denari), ben
vista da Confindustria e da Gianni Letta, per ora la sua candidatura resta
coperta.
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Punto di forza
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Rassicura il Cavaliere
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Punto debole
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Per il Pd, deludente nella prova del nove: la legge anticorruzione
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GUSTAVO ZAGREBELSKY (69 anni)
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Costituzionalista, ex presidente della Corte costituzionale, presidente
onorario di Libertà e giustizia, è uno dei papabili del capitolo “serve
profilo nuovo”. Sublime la sua reazione al tam tam: «I nomi fatti prima sono
ballon d’essai, cascano poi penosamente a terra. Non mi angosciate».
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Punto di forza
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I 5 Stelle lo considerano interessante
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Punto debole
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Sarebbe il primo capo dello Stato privo di passato politico
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