Mi convince
l'idea di "moralizzare" SERIT/RISCOSSIONE SICILIA, ricordo che da
parlamentare regionale fui io a denunciare casi di cattiva gestione. Da questo
punto di vista ottima la scelta Ingroia”. Questo è
quanto scrive Davide Faraone, deputato nazionale del Pd, sul suo sito internet
circa la nomina di Antonio Ingroia nel cda di Riscossione Sicilia. “Tuttavia,
come spesso accade nelle scelte del presidente della Regione Rosario Crocetta,
ci si preoccupa di questo – evidenzia Faraone - e magari si cerca anche
un po’ di clamore mediatico, ma non si tiene conto di fattori altrettanto
importanti. Serit/Riscossione Sicilia, negli ultimi anni ha subito un
peggioramento dei suoi conti a causa di amministratori non preparati nel
settore e per la mancanza di un piano industriale.
Tutto ciò ha
portato nel 2011 a una perdita pari a 24.000.000 di euro, con la conseguente
erosione del capitale sociale. E non ci sono dati ufficiali sul bilancio
2012.
Dunque la
prima cosa da fare – propone il deputato - sarà la rimessa in bonis della
società onde prevenirne il fallimento, e il disegno di un piano industriale che
individui - anche attraverso azioni legislative - come mantenerne gli equilibri
economici, attraverso azioni chiare di risanamento e di contenimento dei costi.
Su questo
credo si sia riflettuto poco nella nomina dei componenti del cda.
Inoltre mi
preoccupa, dopo aver ascoltato Ingroia in campagna elettorale, la natura
politica e programmatica della sua nomina e il rapporto che questa società con
lui a capo avrà con i cittadini.
La lotta
all'evasione si fa con azioni di sensibilizzazione e nei casi recidivi, anche
con azioni repressive. Io eviterei, però, di utilizzare soltanto la leva
repressiva, non trasformerei la Sicilia in Cipro. Si lotti l'evasione –
conclude Davide Faraone - i cittadini paghino le tasse, ma il governo Crocetta
garantisca che al pagamento delle tasse corrispondano servizi all'altezza. Oggi
in Sicilia non è così”.
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