Nichi Vendola |
Nel frattempo, Vendola ha già annunciato che l’11 maggio ci sarà l’assemblea per progettare una nuova sinistra di governo. Le adesioni naturalmente non sono ancora arrivate, ma qualcosa si comincia già a muovere. L’impressione è che dall’unità ritrovatasi attorno alla figura di Stefano Rodotà possa ripartire un progetto nuovo. E in questo senso se Vendola sarà lo sbocco fondamentale in Parlamento, l’alleanza Landini-Cofferati, esplicitata dalla nota congiunta con la quale ieri pomeriggio auspicavano l’elezione dell’ex garante della privacy, potrebbe garantire il coinvolgimento dell’universo sindacale.
Giuliano Pisapia, da Milano, ha già fatto sapere di voler anch’egli rilanciare “una sinistra dal basso, che possa vincere e convincere”; Michele Emiliano, suo omologo di Bari, ha proseguito sulla strada della critica feroce alle decisioni della nomenklatura. Per il momento tace Luigi De Magistris ma non sorprenderebbe un suo interesse verso una prospettiva del genere. Potrebbe essere questo, dunque, il nucleo centrale, a cui dovrebbe(e vorrebbe) aggiungersi l’universo vicino ad Ingroia, che qualche giorno fa ha avuto un incontro con lo stesso Barca.
Strano destino, quello del Ministro. E’ appena entrato a far parte dei democratici e già ne diviene un bersaglio. Il ko di Bersani , d’altro canto, ha sconvolto equilibri già precari e scatenato prima del previsto la guerra tra bande. E se parlare di scissione oramai non è più tabù, metaforicamente Barca potrebbe rivelarsi uno dei più illustri a bruciare la tessera di un partito ai titoli di coda.
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