L'intervento dell'assessore Dario Cartabellotta |
Per ricordare Placido Rizzotto, ieri
mattina è arrivato a Corleone anche l’assessore delle risorse agricole e
alimentari della Regione siciliana, Dario Cartabellotta. Insieme a lui il
senatore Giuseppe Lumia, il segretario generale della Flai-Cgil siciliana, Totò
Tripi, e il presidente di Legacoop Sicilia, Elio Sanfilippo. Insieme, hanno parlato agli studenti
della Scuola agraria dei “germogli di speranza”, nati dall’uso sociale dei beni
confiscati alla mafia e da una diversa politica agraria che la Regione
siciliana vuole portare avanti. «Oggi – ha detto Cartabellotta - abbiamo perso
il legame tra la produzione e consumo. Gli obiettivi del governo Crocetta sono
la legalità, il risanamento finanziario e lo sviluppo. E, allo scopo di
difendere i nostri prodotti, faremo a breve l'Osservatorio per l'Equità e la Giustizia
nella filiera agro-alimentare siciliana, che intitoleremo a Placido Rizzotto.
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Non è possibile, infatti, che in Sicilia abbiamo un’agricoltura che vale tre
miliardi, mentre spendiamo dieci miliardi per i nostri consumi alimentari».
«Per rilanciare l’agricoltura – ha concluso l’assessore - vogliamo realizzare le fattorie didattiche e
le fattorie sociali, vogliamo incentivare
la produzione agricola sui terreni confiscati alla mafia, gestiti dalle
coop sociali, vogliamo che i boschi e il turismo ambientale diventino risorse
importanti». «Placido Rizzotto – ha detto il senatore Giuseppe Lumia – ha avuto
il coraggio di sfidare un sistema feudale e mafioso, che negava i diritti ai
contadini, guidando l’occupazione delle terre incolte. Oggi quelle terre tolte
alla mafia dallo Stato danno lavoro a decine di giovani e rappresentano il
simbolo della legalità che si fa sviluppo». Totò Tripi ha sottolineato che la
Cgil e la Flai hanno chiesto alla magistratura la riapertura del processo per
l’assassinio di Rizzotto e degli altri sindacalisti caduti nel secondo
dopoguerra. «Oggi – ha concluso il dirigente sindacale – la Regione deve dare
risposte precise al bisogno di lavoro e di sviluppo nella legalità, che viene
dai lavoratori siciliani». «La cooperazione – ha ribadito Elio Sanfilippo – può
rappresentare uno strumento importante che i giovani devono utilizzare per
costruire futuro. Da parte nostra ci stiamo adoperando affinché accanto alle
cooperative sociali antimafia nascano tante altre cooperative di produttori
onesti, che rafforzino l’economia democratica della Sicilia». Al riguardo, l’ex
sindaco di Corleone Pippo Cipriani, coordinatore del dibattito, ha proposto di
riutilizzare i locali della cooperativa “Unione agricola”, fondata da
Bernardino Verro nel 1906, adesso di proprietà comunale, per la nascita di una
nuova coop agricola, a cui affiancare un archivio della storia del movimento
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Le iniziative per ricordare il 65° anniversario dell’assassinio di Placido Rizzotto sono cominciate venerdì 8 marzo, con la seduta straordinaria del consiglio comunale, nel corso della quale sono state conferite le cittadinanze onorarie ai poliziotti e ai vigili del fuoco che dal 2009 agli inizi del 2012 hanno contribuito al ritrovamento e al riconoscimento del corpo di Placido Rizzotto. Tra questi, l’attuale vicecapo della Polizia, Alessandro Marangoni, e il questore di Palermo, Nicola Zito. Quattro anni fa, grazie alle indagini scrupolose della Polizia, infatti, fu individuata la foiba dove il boss mafioso Luciano Liggio e i suoi complici avevano buttato il cadavere di Rizzotto. E grazie al coraggio e alla professionalità della squadra SAF dei vigili del fuoco di Palermo, che si calarono fino ad una profondità di 60 metri, furono recuperati i resti del segretario della Camera del lavoro, «che per oltre 60 anni erano rimasti aggrappati alla parete della roccia, come se ci aspettassero…», ha raccontato uno dei vigili. Poi la comparazione del Dna, la certezza che fosse Rizzotto e i solenni funerali di Stato alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano, svoltisi il 24 maggio dello scorso anno.
Le iniziative per ricordare Rizzotto si concluderanno stamattina, con la deposizione di corone di fiori sulla sua tomba al cimitero comunale, a cui seguirà una giornata straordinaria di raccolta di firme, in piazza Falcone e Borsellino, per la legge di iniziativa popolare sulle aziende confiscate alle mafie.
Dino Paternostro
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