Silvio Berlusconi |
Berlusconi non era e non è eleggibile. Lo
stabilisce la legge 361 del 1957, che è stata sistematicamente violata dalla
Giunta delle elezioni della Camera dei deputati. Nel 1994 (maggioranza di
centro-destra) e nel 1996 (maggioranza di centro-sinistra, primo governo
Prodi), un comitato animato da Vittorio Cimiotta (“Giustizia e libertà”) e
composto da Roberto Borrello, Giuseppe Bozzi, Paolo Flores d’Arcais, Alessandro
Galante Garrone, Ettore Gallo, Antonio Giolitti, Paolo Sylos Labini, Vito
Laterza, Enzo Marzo, Alessandro Pizzorusso, Aldo Visalberghi, e sostenuto da
una campagna stampa del settimanale “l’Espresso”, organizza i ricorsi dei
cittadini elettori, ricorsi che vengono respinti dalla Giunta delle elezioni
della Camera (con l’unico voto in dissenso dell’on. Luigi Saraceni, che il
centro-sinistra non confermerà nella Giunta del 1996) con la motivazione che
l’articolo 10 comma 1 della legge dichiara in effetti che non sono eleggibili
“coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di
imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di
somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di
notevole entità economica”, ma che “l’inciso ‘in proprio’ doveva intendersi ‘in
nome proprio’, e quindi non applicabile all’on. Berlusconi, atteso che questi
non era titolare di concessioni televisive in nome proprio”.
Palese interpretazione da azzeccagarbugli, poiché come scrisse il presidente
emerito della Corte Costituzionale Ettore Gallo “ciò che conta è la concreta
effettiva presenza dell’interesse privato e personale nei rapporti con lo
Stato”.Tanto è vero che la “legge Mammì” del 6 agosto 1990, n° 223 sulla disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato stabiliva all’art. 12 il “Registro nazionale delle imprese radiotelevisive” e all’art. 17 comma 2 precisava che “qualora i concessionari privati siano costituiti in forma di società per azioni ecc. … la maggioranza delle azioni aventi diritto di voto e delle quote devono essere intestate a persone fisiche, o a società ecc. … purché siano comunque individuabili le persone fisiche che detengono o controllano le azioni aventi diritto al voto”.
MicroMega decide perciò di riprendere quella battaglia di legalità ormai ventennale attraverso due iniziative: un appello di un gruppo di personalità della società civile, sui cui raccogliere on line le adesioni di tutti i cittadini (con l’obiettivo di migliaia e migliaia di firme), e il fac-simile del ricorso, che potrà essere attivato da ogni elettore del collegio senatoriale per il quale opterà Berlusconi. Nell’ultimo giorno valido (20 giorni a partire dalla proclamazione degli eletti), MicroMega organizzerà la consegna di massa dei ricorsi alla Presidenza e alla Giunta delle elezioni del Senato.
Vittorio Cimiotta, Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Dario Fo, Margherita Hack, Franca Rame, Barbara Spinelli
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