Massimo D'Alema |
«La prospettiva di governo che offriamo al vaglio degli elettori - spiega
D'Alema - non si fonda sulla sommatoria di un pulviscolo di sigle bensì è
imperniata su un grande partito, il nostro. La vera scommessa delle elezioni
sta qui, nella possibilità del Pd di affermarsi come elemento di garanzia della
stabilità e anche della possibilità di realizzare una maggioranza ampia».
Secondo D'Alema «non c'è alternativa» perchè «l'altra strada vedrebbe prevalere
la frammentazione che esporrebbe il Paese a rischi drammatici. Non a caso è la
prospettiva sulla quale punta Berlusconi».
D'Alema ha osservato che «se prende corpo uno scenario in cui il voto si disperde nei vari rivoli della protesta, ci ritroveremmo Berlusconi e la Lega che con il 28% dei voti si accaparrano il premio di maggioranza». «Sarebbe il crollo del Paese. È necessario richiamare tutti alle proprie responsabilità» ha aggiunto D'Alema osservando che «sbaglia chi indica in Sel e nella Cgil il vero pericolo per l'Italia». Il presidente del Copasir ha riconosciuto anche che nella campagna elettorale «il Pd è entrato troppo convinto di aver già vinto le elezioni. Bersani c'è, fa la sua parte, è credibile e affidabile, ma l'ho visto un pò troppo solo», «serve uno scatto, che non può che essere nella direzione della ripresa di contatto con i cittadini».
D'Alema ha osservato che «se prende corpo uno scenario in cui il voto si disperde nei vari rivoli della protesta, ci ritroveremmo Berlusconi e la Lega che con il 28% dei voti si accaparrano il premio di maggioranza». «Sarebbe il crollo del Paese. È necessario richiamare tutti alle proprie responsabilità» ha aggiunto D'Alema osservando che «sbaglia chi indica in Sel e nella Cgil il vero pericolo per l'Italia». Il presidente del Copasir ha riconosciuto anche che nella campagna elettorale «il Pd è entrato troppo convinto di aver già vinto le elezioni. Bersani c'è, fa la sua parte, è credibile e affidabile, ma l'ho visto un pò troppo solo», «serve uno scatto, che non può che essere nella direzione della ripresa di contatto con i cittadini».
L’Unità, 7 febbraio 2013
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