di Chiara
Billitteri
Dicevano che gli accordi si sarebbero trovati sui
provvedimenti, ed eccone la prova: per la prima volta, nella legislatura appena
cominciata, Partito Democratico, con Fabrizio Ferrandelli primo firmatario, e
Movimento 5 Stelle (i due gruppi parlamentari più numerosi di Sala D’Ercole)
hanno presentato due mozioni che, di fatto, sembrano una sola, scritta ‘a
quattro mani’. Da questa collaborazione è nata l’iniziativa per impedire
l’installazione del Muos, sistema di comunicazioni satellitari ad altissima
frequenza, presso la base militare di Niscemi, oggi pomeriggio discussa e
approvata in Aula.
La pericolosità dell’installazione, ha spiegato
Ferrandelli, “è dovuta soprattutto all’estrema vicinanza alla popolazione
residente. Si tratta di un’area dove vivono oltre 300.000 abitanti, distribuiti
nei comuni di Gela, Vittoria, Caltagirone, Niscemi, Butera, Riesi, Mazzarino,
Acate, Mazzarrone, Piazza Armerina, San Cono, Mirabella Imbaccari, Chiaramonte
Gulfi, San Michele di Ganzaria e Vizzini.
Tale comprensorio è già stato definito dallo Stato
come ‘AERCA’, cioè Area ad elevato rischio di crisi ambientale”.
“Conosciamo – ha continuato il segretario della
commissione Ambiente e territorio – le caratteristiche di questo sistema
radar e i rischi connessi per la popolazione di cittadini che vive in quei
territori. La zone è già una vera ‘bomba ecologica’”.
Ma l’installazione delle tre antenne è oggetto di
protesta, da parte della popolazione e anche dei rappresentanti locali, già da
tempo. Il 6 ottobre scorso la Procura di Caltagirone aveva disposto il
sequestro della stazione radio di Niscemi, provvedimento poi annullato dal
tribunale di Catania, che ha dato così il via alla ripresa dei lavori.
Adesso si sta valutando la possibilità di un ricorso
in Cassazione, ma intanto da Palazzo dei Normanni arriva la richiesta, al
Governo regionale, all’assessore per la Salute e all’assessore per il
Territorio e ambiente, di provvedere alla revoca delle autorizzazioni.
E, come affermato da Toto Cordaro, capogruppo del
Cantiere Popolare all’Assemblea regionale, “il diritto alla salute è
bipartisan”. Ecco perché la mozione ha trovato grande sostegno in Aula, e tutti
i gruppi hanno manifestato apprezzamento per la strada intrapresa da Pd e
Movimento 5 Stelle.
Una critica, però, è arrivata dall’ex candidato alla
presidenza della Regione Nello Musumeci, che ha definito l’azione del Pd
soltanto “riparatrice” ad un “danno” fatto più di un anno fa dal governo
Lombardo, sostenuto anche dal Pd, “che aveva sottoscritto un protocollo
d’intesa proprio per la realizzazione del sistema”.
Alla fine il governo, per bocca dell’assessore al
Territorio e ambiente, Mariella Lo Bello, ha dato risposta positiva. “Il Muos è
un mostro – ha commentato l’assessore -. Per questo la giunta regionale ha
assunto la decisione di istituire una stazione permanente di monitoraggio sulle
emissioni elettromagnetiche per tutelare la salute dei cittadini”.
SiciliaInformazioni,
08 gennaio 2013
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