Palazzo dei Normanni |
Primo
rapporto della guardia di Finanza ai pm che indagano sull'utilizzo dei fondi
destinati dal parlamento regionale ai gruppi. Nel mirino alcune spese
"senza giustficazione" di Rudy Maira, Antonello Cracolici, Giulia
Adamo e Francesco Musotto
ALL'INIZIO di ottobre, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Palermo avevano ricevuto una delega d'indagine ben precisa da parte della Procura: cercare eventuali abusi nella gestione dei fondi concessi ai gruppi parlamentari da parte dell'assemblea regionale. Dopo due mesi di indagini, gli investigatori hanno consegnato un primo rapporto di denuncia nei confronti di quattro ex capigruppo, per un'ipotesi di reato ben precisa, quella di peculato.
I finanzieri del nucleo Tutela spesa pubblica chiamano in causa Francesco Musotto, che nella scorsa legislatura ha gestito il gruppo Mpa; poi, Giulia Adamo, del Pdl Sicilia; Rudy Maira, del Pid; e Antonello Cracolici, del Pd. Secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle, avrebbero disposto o autorizzato alcune spese non istituzionali, o comunque non giustificate.
Sotto accusa è finita pure l'ex capogruppo del Pdl Sicilia, Giulia Adamo, per un assegno da 1.690 euro alla gioielleria Fecarotta: dalle carte acquisite all'Ars non è risultata alcuna pezza d'appoggio per questa spesa.
Infine, il rapporto della Guardia di finanza si sofferma su 2.500 euro del Pd utilizzati per fare il regalo di nozze a una dipendente del gruppo. Anche questa non è una spesa istituzionale, così il nucleo di polizia tributaria ha ritenuto di dover segnalare alla Procura l'eventuale "penale responsabilità " del capogruppo, in questo caso Antonello Cracolici.
Adesso, la denuncia sottoscritta nei giorni scorsi dalla Guardia di finanza è al vaglio dei sostituti procuratori Maurizio Agnello e Sergio Demon-tis, che conducono l'inchiesta assieme al procuratore aggiunto Leonardo Agueci, il vicario del procuratore capo Messineo che coordina il pool d'indagine sui reati contro la pubblica amministrazione. Nel giro di pochi giorni, i nomi dei quattro capigruppo potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati della Procura: si tratta di un atto quasi dovuto, per il proseguimento degli accertamenti.
Intanto, i finanzieri continuano ad esaminare i conti correnti dei gruppi parlamentari e la documentazione acquisita all'assemblea regionale. A breve, potrebbero arrivare in Procura altri rapporti delle Fiamme Gialle.
Era il 10 ottobre quando i militari si presentarono all'Ars su disposizione dei magistrati: quel giorno, l'allora presidente dell'assemblea Francesco Cascio, consegnò i numeri dei conti correnti dei gruppi. Così, per la prima volta, i pm hanno potuto seguire con precisione il fiume di denaro pubblico che dalla presidenza dell'Ars arriva ogni mese ai gruppi: 13,5 milioni al Pdl; 15,5 al Pd; 3 a Fli; 7,5 all'Mpa; 6,5 al Pid; 1,7 all'Udc; 1,2 a Grande Sud; 1,7 al Gruppo misto; 750 mila euro all'Mps. Ecco quanto è stato stanziato dall'inizio della legislatura. I finanzieri hanno messo a raffronto la lista dei bonifici bancari con la documentazione acquisita. E qualche spesa è rimasta fuori. Così è partito il primo rapporto di denuncia.
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Dichiarazione del dott.
Salvatore Cincimino, incaricato dal gruppo parlamentare del Partito Democratico
all’Ars della XV legislatura come consulente tecnico amministravitvo-contabile.
“A proposito
delle notizie di stampa relative ad un accertamento su un versamento in favore
di una dipendente del Gruppo parlamentare del Partito Democratico all’Assemblea
Regionale Siciliana, si precisa quanto segue: l’importo di 2.500 euro,
somma versata in occasione del matrimonio della dipendente, è frutto di una
sottoscrizione del valore di 100,00 euro per ciascuno dei 25 deputati allora
iscritti al Gruppo PD nella XV legislatura. È fondamentale specificare che non
si tratta di fondi del Gruppo, che ha semplicemente anticipato la somma:
contestualmente è stato infatti rilevato il credito di 100,00 euro verso
ciascun deputato. Il versamento, dunque, in quanto effettuato per il
tramite di anticipazione da parte del Gruppo, è avvenuto a mezzo di bonifico
bancario - per garantire la tracciabilità del flusso finanziario - identificando
la corretta causale, così da garantire la trasparenza del nostro operato”.
Palermo, martedì 8 gennaio 2013
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