venerdì, gennaio 04, 2013

Pd: pranzo fra Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani: "Il segretario: Matteo avrà un ruolo attivo nella campagna elettorale"

Matteo Renzi (a sx) e Pierluigi Bersani
In partita. Col pallone. Renzi avrà un ruolo "attivo" nella campagna elettorale del Pd e nella corsa a premier del suo avversario alle primarie Pier Luigi Bersani. "Non scappo con il pallone" dice il sindaco di Firenze all'uscita di un ristorante del centro di Roma, dove si è tenuto il pranzo chiarificatore tra il segretario del Pd e il sindaco rottamatore. E poi Bersani, fuori dal locale, replica anche al premier sulla questione Fassina: "Noi non chiudiamo la bocca a nessuno".
IL PRANZO Il primo cittadino toscano da tempo aspettava una chiamata del leader dopo la corsa per le primarie: la scorsa settimana il telefono ha squillato e, dopo essersi fatto desiderare, il pranzo ha trovato modo di tenersi soltanto oggi. Obiettivo, discutere del listino Bersani e del supporto che Matteo Renzi potrà avere nella campagna elettorale del partito. Un ruolo che, sottolinea Bersani, sarà attivo.
Dopo le primarie ho mantenuto la parola data, in lealtà. Sarà bello il giorno in cui la coerenza di un uomo politico non farà più notizia
"Assolutamente sì, la nostra forza - dice il segretario - è essere un grande partito popolare, plurale. Siamo tanti protagonisti e alla fine c'è una sintesi". "L'incontro è andato molto bene" - sostiene anche Renzi "E' normale che si possa restare dentro un partito quando finiscono le primarie, anche se si perde. Vedo troppa gente abituata a scappare con il pallone, io non sono fatto in questo modo", ha assicurato.
LA REPLICA DI BERSANI A MONTI Poi il leader Pd risponde alle accuse del premier: "Tutti i difetti del Pd si scoprono oggi: per un lungo anno non si sono visti. Preferisco il rispetto ma chiedo il rispetto per tutto il Pd. Siamo un partito liberale che non chiuderà la bocca mai a nessuno, che troverà sempre una sintesi e credo che il coraggio che mi si chiede l'ho dimostrato. Il coraggio non è quello di chiudere la bocca alla gente, ma di lasciarla parlare, partecipare e trovare una sintesi. Questa è la mia idea".
L'Huffington Post, 03/01/2013

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