sabato, gennaio 05, 2013

Corleone, il punteruolo rosso attacca le palme di piazza Falcone e Borsellino

Palma di piazza Falcone e Borsellino attaccata dal punteruolo
CORLEONE –  Il punteruolo rosso ha attaccato e sta distruggendo le palme che costituiscono il fulcro del patrimonio verde  della città che vanta una delle più belle ville comunali dell’entroterra palermitano.Tre le piante sinora attaccate dal “rynchoforus ferrugineus” mentre  altre centinaia sono attualmente sottoposte a monitoraggio e disinfestazione in tutto il territorio comunale. Pare che l’infezione sia oramai generalizzata. L’allarme era stato lanciato dal Rotary Club cittadino  in un convegno “ profetico” dal titolo “ Rete per la cattura massale del punteruolo rosso delle palme, per prevenire l’infestazione  nelle aree interne del palermitano”.  Era il  24 aprile del 2009 e presidente della sezione del  Rotary   era la professoressa Giuseppina Triolo in La Torre.
Oggi   l’attacco del coleottero è devastante ed evidente in gran parte del territorio corleonese :  Una palma “sofferente” è  al bivio di contrada Santa Lucia, ma ve ne sono anche  nelle contrade “Colla”,   “Cicio”, “Scalilli” e  “Maggione”.   Al convegno del Rotary dell’aprile 2009 erano presenti   tra gli altri i professori Salvatore Raimondi pedologo  e l’entomologo Stefano Colazza entrambi  della facoltà di agraria dell’Università di Palermo. I due luminari allora proposero di istituire una task-force per aggredire la diffusione dell’insetto. “ Abbiamo suggerito di iniziare con un censimento delle piante presenti nell’entroterra palermitano – spiega oggi  il professor Salvatore Raimondi  - . avevo lanciato l’idea di un osservatorio sovra-comunale per costituire un gruppo di pronto intervento che operasse con metodi dendro-chirurgici per abbattere le palme infette e bonificare il terreno con eradicazioni per distruggere le larve e poi  bruciare il legname di risulta delle potature”. Nel 2005 in Sicilia le piante infette erano 12mila su  300.000  censite. Non si segnalavano allora casi sopra i 450 metri sul livello del mare, oggi nei comuni dell’entroterra si parla a ragione di infestazioni a tappeto; Corleone è a 650 metri di quota. Tra i comuni più sensibili sono stati sin dal 2009 l’amministrazione di Marineo  guidata dal sindaco Francesco Ribaudo, quella di Contessa Entellina di  Sergio Parrino. Anche  l’amministrazione di Corleone è subito intervenuta. L’ex sindaco Nino Iannazzo  fece effettuare trattamenti antiparassitari mensili sino a maggio dello scorso anno. Da qualche giorno si è  ripreso  ad operare in città con eradicazioni e potature radicali nella speranza che si sia ancora in tempo. (*Co.Di.*) 
Cosmo Di Carlo
Giornale di Sicilia, 3.1.2013
Nella foto (CODI) la “potatura radicale” di una delle palme di piazza Falcone e Borsellino. Sullo sfondo le palme della Villa comunale

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