sabato, gennaio 19, 2013

Muos a Palermo? La Regione blocca e il Comune di Palermo apre?


di Giulio Giallombardo 
Scanzano come Niscemi? L’ombra del Muos si affaccia su Palermo a poche ore dalle manifestazioni di protesta che domani attraverseranno l’Italia. L’ipotesi di utilizzare il sito di Scanzano a Piana degli Albanesi, in crisi aziendale, per trasformarlo in base satellitare americana divide l’opinione pubblica. L’idea – al momento solo fantascienza – è nata ieri pomeriggio durante un incontro tra l’assessore alle Attività produttive del Comune, Marco Di Marco e i sindacalisti e lavoratori cassintegrati della Telespazio, azienda di Finmeccanica.

NO MUOS: “SCONCERTANTE” - Ma se da un lato l’assessore del Comune guarda al Muos come ad una risorsa per salvare un’azienda in crisi, dall’altro gli attivisti che da anni si battono contro la stazione a stelle e strisce, hanno promesso nuove battaglie qualora l’ipotesi possa farsi più concreta. “Ieri abbiamo letto la notizia – commenta Fabio del Comitato No Muos – e siamo rimasti sconcertati. Come è successo mille altre volte in questo Paese, si ritiene che il lavoro venga prima di tutto. Capiamo che è un momento di crisi, ma per anni abbiamo dovuto tollerare la storia che il lavoro viene prima dei rischi ambientali. Abbiamo l’impressione che i rappresentanti sindacali dei lavoratori Telespazio non sappiano di cosa parlino quando dicono che il Muos vorrebbero farlo da loro, non è solo una questione di salute, si tratta di una cosa ben più complessa”.
CHE FINE FANNO LE ANTENNE? – Ma se la Telespazio si candida a diventare base di terra, le antenne dove andrebbero installate? Dubitiamo che i residenti di Piana degli Albanesi, Corleone o Marineo sarebbero felici di trovarsi sotto al naso i temuti ripetitori, a pochi chilometri dalla riserva naturale della Ficuzza. Ma potrebbe anche darsi che base satellitare e antenne si trovino a distanza. Davanti a quest’ultima ipotesi, gli attivisti sono ancora più scettici: “Non sarebbe una mossa intelligente da parte degli americani, li costringerebbe ad avere dei costi ulteriori perché dovrebbero mettere in contatto le due basi con la fibra ottica, che è poco sicura”.
STOP AND GO - C’è poi il nodo della Regione siciliana con cui il Comune di Palermo rischia di creare qualche attrito. È noto che il presidente Rosario Crocetta non ha mai nascosto i suoi dubbi sul progetto Muos. Pochi giorni fa, causando malumori nel governo nazionale e nella Marina statunitense, ha deciso di bloccare i lavori per l’installazione dell’antenna a Niscemi, perché vuole vederci chiaro, aspettando che gli esperti, con prove inconfutabili, escludano eventuali rischi per la salute. A questo punto, la proposta del Comune di Palermo, nonostante le buone intenzioni, sembra andare in direzione diametralmente opposta rispetto a quella del governo regionale. Tutto questo avrà conseguenze? Non lo sappiamo. L’unica cosa certa è che il progetto del Muos a Palermo non nasce sotto buone stelle. Se poi sono quelle americane, le cose si complicano ancora di più.
Siciliainformazioni, 18 gennaio 2013

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