Stefano Fassina (a sx) con Pierluigi Bersani |
Sabato e domenica, una seconda lenzuolata di
democrazia. Dopo le primarie per la scelta del candidato premier per l'alleanza
progressista, le primarie per selezionare i candidati al Parlamento del Pd e di
Sel. Il 29 e 30 dicembre, giornate di "distrazioni" familiari e
religiose, di abbandoni delle città, oltre 1,2 milioni di cittadini elettori
del Pd hanno votato. Nella legislatura in chiusura, il Pd ha fatto il massimo
sforzo possibile per cambiare l'orrendo porcellum. L'ostinazione, prima dissimulata,
poi sempre più evidente, di Silvio Berlusconi per poter tenere in mano la
scelta della pattuglia di deputati e senatori da portare in Parlamento a difesa
dei suoi interessi, ha bloccato il cambiamento.
* responsabile economico del PD
Il Pd aveva stretto un patto
morale e politico con gli elettori: senza una riforma in grado di restituire ai
cittadini la scelta dei rappresentanti parlamentari, la via da percorrere
sarebbero state le primarie. Nonostante enormi difficoltà organizzative dovute
al brutale anticipo della fine della legislatura e all'impossibilità di andare
oltre il 30 Dicembre per il voto, i contraenti hanno rispettato il patto: il Pd
ha riaperto circoli e gazebo; gli elettori sono tornati protagonisti.* responsabile economico del PD
I risultati sono stati straordinari: rinnovamento
profondo e qualificato delle liste. In particolare, una rivoluzionaria
affermazione delle donne, soprattutto giovani donne. Nel prossimo Parlamento
della Repubblica, il Pd sarà presente con una delegazione femminile senza
precedenti per quantità, qualità, età nella storia dell'Italia repubblicana.
Attraverso la leva delle primarie, la "Terza Repubblica" nasce
trainata da giovani e donne e da un partito, il Pd, animato dalla forza etica e
politica dell'articolo 49 della Costituzione "più bella del mondo",
come ha magistralmente raccontato Roberto Benigni.
Dal 25 Novembre a ieri abbiamo dato lievito alla
ricostruzione della politica. Silenziato i grillismi. Evidenziato, per
differenza, lo squallore del berlusconismo al declino e del leghismo
annaspante. La lezione di democrazia offerta all'Italia dalle donne e dagli
uomini del centrosinistra deve avere impatto sistemico. Una democrazia funziona
soltanto se funziona come sistema sussidiario: di partiti, di soggetti della
cittadinanza organizzata, di forze economiche e sociali rappresentative, di
intellettualità appassionata di civismo.
Purtroppo, i ritardi e la riproposizione di riti
esausti sono preoccupanti. Intorno alla cosiddetta "agenda Monti", è
in corso un'operazione elitaria al chiuso di segrete stanze, portata avanti da
una supponente casta tecnocratica senza
attenzione alla separazione tra funzioni istituzionali e funzioni politiche.
Nemmeno nei passaggi più bui della Prima Repubblica le liste elettorali si
compilavano a Palazzo Chigi per mano delle più importanti funzioni di governo.
Il Presidente del Consiglio ha persino assegnato a Mister spending review e
Commissario alla Sanità della Regione Lazio, così indaffarato da far saltare
gli incontri con la proprietà, i lavoratori senza stipendio da mesi e le
famiglie oramai disperate dei piccoli pazienti del San Raffaele, il compito di
selezionare i componenti della "Lista Rotary". Per accedere alla
pre-selezione i requisiti sono stringenti. Le esperienze richieste sono: almeno la vice-presidenza di una
grande banca italiana in rappresentanza di un fondo sovrano del Qatar e un
reddito superiore al milione di euro l'anno.
Con spirito costruttivo e riconoscenza, vorremmo
segnalare al presidente Monti di guardare all'Europa oltre l'angusto angolo
della finanza pubblica. Il primo "compito a casa" da completare in
Italia è europeizzare il sistema politico. Non aiuta collocare la politica in
una dimensione metafisica alla quale salire per promuovere un presunto
interesse generale privo di radici di parte. L'interesse generale è sempre la
risultante, esplicita o nascosta, della prevalenza di alcuni interessi su
altri. Proporre come unico possibile europeismo la versione declinata dagli
interessi più forti, oltre a aggravare gli squilibri economici, impoverisce la
democrazia e da fiato all'anti-politica e a chi vuole tornare indietro.
L'augurio per il 2013 a tutti gli italiani è un Pd
contagioso per la ricostruzione etica e popolare della politica in Italia.
L'HUFFPOST POST, 31.12.2012
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