Antonio Ingroia |
ROMA - Antonio Ingroia è tornato in Italia perchè "bisogna voltare pagina". "Quando la Patria chiama - spiega il leader di Rivoluzione civile in un suo articolo sulla newsletter del Prc - occorre rispondere, essere pronti". Altri magistrati prima di lui sono passati da una candidatura internazionale ad un incarico in Parlamento, spiega nel pezzo-confessione, ma in nessun altro Paese questo "ha destato scandalo". Solo in "una certa Italietta di provincia", sottolinea, la sua candidatura ha creato sgomento.
"Il nodo della lotta alle mafie è sempre politico. Lo diceva Paolo Borsellino. E su questo versante - scrive Ingroia - c'è molto da fare. Anche qui in Italia. Soprattutto in Italia. Dove si è fatto molto a livello giudiziario e troppo poco a livello politico".
"Anzi - osserva l'ex Pm - la politica spesso ha fatto come Penelope, disfacendo nottetempo la tela che la magistratura tesseva. È venuto il momento di cambiare pagina". "In Guatemala l'hanno capito subito - prosegue - ho spiegato ai vertici dell'Onu impegnati in quel paese e agli esponenti più in vista della società civile le ragioni del mio prematuro, quasi precipitoso, rientro in Italia e hanno capito subito. Quando la Patria chiama, mi dicevano forse un pò enfaticamente, occorre rispondere, essere pronti".
"E mi ricordavano l'analoga esperienza verificatasi con il mio predecessore, un argentino, che dopo pochi mesi lasciò l'incarico di capo delle Investigazioni Onu in Guatemala per tornare nel suo Paese come candidato al Parlamento, di cui oggi è membro. Nessuno scandalo nè in Argentina nè in Guatemala. In una certa Italietta di provincia, invece, pare che la mia candidatura abbia fatto scandalo".
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