Il loculo dove si pensava ci fosse il corpo di Verro |
In occasione dei
funerali di Placido Rizzotto, a maggio scorso, la Cgil aveva chiesto al Comune
di Corleone di poter dare una nuova
sepoltura anche a Bernardino Verro. Le presunte spoglie di Verro il 3 novembre
scorso sono così state spostate in una nuova cappella al cimitero di Corleone,
proprio accanto a Rizzotto. «Quando il
comune ci ha donato la cappella per seppellire i resti di Rizzotto, accanto ce
n’era un’altra identica. Si decise così
di far riposare vicini i due eroi dell’antimafia, in nome di un’operazione
etica e civile notevole - racconta Dino Paternostro, segretario della Cgil di
Corleone - In paese si vociferava da sempre che la figlia di Verro avesse
portato il corpo del padre a Palermo. Ma non c’era mai stata, prima d’ora, nessuna
certezza. Al sindaco abbiamo chiesto di essere certi che quello nel cimitero di
Corleone, dove c’era una tomba col suo nome,
fosse il corpo di Verro. Con un ufficiale sanitario, col custode del
cimitero e col capo dell’ufficio tecnico
abbiamo aperto il loculo. E nella vecchissima bara che ci trovammo di
fronte, c’erano i resti di uno
scheletro. Si escluse così che il corpo fosse stato portato via dalla figlia.
Quando abbiamo proceduto alla traslazione dei resti in una urna di acciaio,
notammo che i teschi erano due. Uno di
grandezza normale, con un buco in testa,
compatibile col fatto che Verro venne assassinato con 4 colpi alla testa. E un
altro più piccolo: si pensò fosse quello di un figlio piccolo di Verro morto a pochi mesi.
Fu archiviato tutto in questa maniera. Fino a quando non è venuto fuori
che i resti di Verro sono al cimitero dei Rotoli, in una tomba con la moglie e la figlia. Chiediamo di sapere la verità, anche perché la Cgil
è parte lesa».
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