mercoledì, gennaio 30, 2013

Corleone e il loculo di Verro. Tanti interrogativi, alcune risposte


di DINO PATERNOSTRO
Qualche lettore si chiede: “Possibile che nessuno a Corleone sapesse che nel loculo del cimitero non c'erano più i resti di Bernardino Verro?” A sapere con certezza che in quel loculo non ci fossero più i resti di Verro potevano essere solo i mafiosi che (probabilmente) vi hanno nascosto due cadaveri (Calogero Bagarella o vittime di lupara bianca?). Nel mese di aprile dell'anno scorso, proprio perchè correva voce che forse il corpo non c'era più (ma perchè la figlia se l'era portato a Palermo), l'allora sindaco Nino Iannazzo, insieme a chi scrive, al capo dell'ufficio tecnico, al custode del cimitero e ad altre persone, ha provveduto a far aprire il loculo.
Abbiamo visto (c'è una documentazione fotografica e un verbale ufficiale del comune) i resti di una bara e delle ossa. Convinti, quindi, che Verro fosse lì e che la voce di un trasferimento a Palermo da parte della figlia fosse solo una voce, si è provveduto a far nuovamente murare la lastra del loculo. Solo il 2 novembre, alla vigilia della traslazione ufficiale, avvenuta il 3 novembre, anniversario dell'assassinio, si è provveduto a raccogliere le ossa e a metterle nelle cassette di zinco. E fu allora - presenti il sindaco Lea Savona, l'Ufficiale sanitario dott. Michele Musacchia, io, il presidente di Dialogos ed altri - che si constatò la presenza di due teschi. Ci fu detto che l'altro teschio (più piccolo) poteva essere di un familiare di Verro, seppellito lì successivamente (a B. Verro, in effetti, era morto un figlio di quattro mesi, Leonida Spartaco). Esiste documentazione fotografica e il relativo verbale ufficiale, redatto dall'ufficiale sanitario, in cui si da atto anche di queste operazioni.
Penso che gli sviluppi odierni della vicenda debbano far sentire "parte lesa" tutti i corleonesi onesti. Purtroppo, i mafiosi di Corleone ancora una volta si sono dimostrati cinici e spietati anche contro la memoria di un eroe dell'antimafia come B. Verro e contro i sentimenti di un'intera città che si sforza di percorrere vie nuove e di onorare i suoi figli migliori.
Osservazione finale: se non si fossero traslati i resti dal loculo di Verro nella nuova tomba accanto a Placido Rizzotto, le ossa dei mafiosi sarebbero rimaste in eterno lì nascoste. Almeno adesso si potrà aprire una seria indagine per scoprire di chi sono queste ossa del loculo e come è stato gestito per decenni il cimitero di Corleone. Purtroppo (e incredibilmente) nell'archivio del cimitero di Corleone c'è la certificazione del seppellimento di B. Verro, avvenuto nel novembre 1915, ma non esiste nessun documento in cui sia stato annotato che il 23 marzo 1959 questi resti sono stati trasferiti al cimitero dei Rotoli di Palermo. Roba da restare allibiti!

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