Rosario Crocetta |
Il governatore e il presidente
dell'Ars mettono a punto un disegno di legge che recepisce i tagli imposti dal
governo Monti: dalle buste paga di Palazzo dei Normanni - di eletti e impiegati
- cadrebbe almeno il 40 per cento degli stipendi
UN PATTO tra il governatore Rosario Crocetta e il neo presidente
dell'Assemblea regionale Giovanni Ardizzone con l'obiettivo di ridurre le buste
paga non solo dei deputati regionali ma anche dei superburocrati di Palazzo dei
Normanni.
Sul piatto la proposta di Ardizzone di accogliere subito il decreto
Monti, approvato in via definitiva proprio ieri alla Camera, che riduce di
oltre il 40 per cento gli stipendi dei consiglieri regionali. Mentre sui
burocrati Crocetta è chiaro: "Dobbiamo fare tutti dei sacrifici, ed è
impensabile che un segretario generale dell'Ars guadagni oltre 400 mila euro
all'anno, il doppio del suo collega del parlamento europeo". Dopo le
polemiche dei giorni scorsi e la freddezza istituzionale di Crocetta il giorno
dell'elezione di Ardizzone per il patto tra Udc e Pdl, l'incontro
chiarificatore tra i due avviene all'Albergo delle povere. "Tra noi c'è
grande intesa sulla riduzione dei costi della politica ", dice il governatore.
D'altronde nel suo primo discorso alla guida dell'Assemblea Ardizzone era stato
chiaro: "Ho intenzione di rispettare il tetto agli stipendi dei consigli
regionali fissato da Monti". "Per far questo - dice il
presidente dell'Ars dopo l'incontro con il governatore - occorrerà
un passaggio in aula con un testo condiviso. L'intenzione è quella di
rispettare i parametri fissati da Palazzo Chigi". Parametri che sono stati
già messi nero su bianco dalla conferenza delle Regioni: 13.500 euro lordi al mese
per il presidente dell'assemblea e 11.100 per i consiglieri. Cifre,
queste, omnicomprensive.
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