Antonio Ingroia |
di SALVO
PALAZZOLO
PALERMO - "Sono
profondamente amareggiato - dice Antonio Ingroia, al telefono dal Guatemala -
le ragioni della politica hanno prevalso su quelle del diritto. La sentenza
della Corte Costituzionale rappresenta un brusco arretramento rispetto al
principio di uguaglianza e all'equilibrio fra i poteri dello Stato. Definirei
bizzarra questa decisione. E oggi sono convinto della bontà della mia scelta di
lasciare l'Italia".
Rifarebbe dunque tutto?
"Senza alcun dubbio. I magistrati della Procura di Palermo hanno sempre rispettato la legge, ma abbiamo avuto un trattamento che non meritavamo".
A chi si riferisce?
"Fino ad oggi ho taciuto sul conflitto di attribuzioni sollevato dal Quirinale, per rispetto alla Corte Costituzionale. Ma adesso, voglio parlare chiaramente: la scelta del presidente della Repubblica di sollevare il conflitto di attribuzioni è stata dannosa per l'immagine delle istituzioni italiane nel suo complesso....
Rifarebbe dunque tutto?
"Senza alcun dubbio. I magistrati della Procura di Palermo hanno sempre rispettato la legge, ma abbiamo avuto un trattamento che non meritavamo".
A chi si riferisce?
"Fino ad oggi ho taciuto sul conflitto di attribuzioni sollevato dal Quirinale, per rispetto alla Corte Costituzionale. Ma adesso, voglio parlare chiaramente: la scelta del presidente della Repubblica di sollevare il conflitto di attribuzioni è stata dannosa per l'immagine delle istituzioni italiane nel suo complesso....
La Repubblica, 5 dicembre 2012
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