Antonio Ingroia |
Ed è proprio sulle regole, come spesso è
successo all’interno del Pd, che si è litigato. Oggi alcuni militanti
siciliani di Sel che avevano intenzione di candidarsi alle primarie: non
solo si sono ritirati, ma hanno anche annunciato che non parteciperanno ne’
all’organizzazione ne’, soprattutto, al voto. Tra questi, Ciccio Cantasia,
componente del coordinamento regionale di Sel ed ex deputato regionale dei DS
ai tempi del governo Cuffaro, Maria Guagliardito, del coordinamento provinciale
di Palermo, Enzo Cilìa, coordinamento di Ragusa, e Gaspare Giacalone, sindaco
di Petrosino.
La polemica è sorta dopo la decisione
della direzione nazionale di Sinistra e Libertà, che si è tenuta
sabato scorso, di aumentare a 23 il numero dei nominati che non si dovranno
sottoporre alla prova delle primarie (se, come prevedono le proiezioni, Sel
dovesse portare in parlamento circa 60-65 deputati sarebbe molto più del 20
percento stabilito), e di decidere dopo le consultazioni in quale collegio
posizionare i vincitori, rischiando così di togliere il primato a chi ha
ricevuto più voti in quel determinato territorio.
Queste le motivazioni per cui i vendoliani hanno detto “no ad una deriva
antidemocratica sempre più vistosa in Sel che si manifesta, ancora, in questa
scelta autoconservatrice”.
Per la Sicilia occidentale (Sicilia 1), i
nominati dovrebbero essere due: Francesco Forgione e Celeste Costantino, su
circa cinque parlamentari che Sel eleggerà, tra Camera e Senato, in Sicilia.
Quasi il 50 percento.
Siciliainformazioni, 24 dicembre 2012
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