Correva
l’anno di Grazia?!? 2012. Era un novembre caldo tanto che gli operai dall’Ilva
di Taranto come a Corleone e nel Sulcis salivano sopra i tetti e non per pigliare
aria. In passato lo avevano chiamato “autunno caldo”. Era passata l’Estate di San Martino ma i ricchi invece di
dare mezzo mantello ai poveri gli fottevano il poco rimasto e si coprivano bene
loro e i loro capitali in Svizzera e alle isole Kaiman.
Come nel famoso film di Nanni Moretti : “La messa è finita” improvvisamente,
si “ feddava ru fetu” e dal freddo. Le
elezioni si erano tenute a maggio.
Per le tasse applicate dai governi Nazionale,
Regionale e dalle varie amministrazioni succedutesi, anche al fonema Aprile del
film di Nanni Moretti, è stato tolto molto ed aggiunto semplicemente un accento. Così che Aprile è
divenuto, da nome comune di mese, imperativo del verbo Aprire, quindi .. "Áprìle!". Probabilmente l’esclamazione pseudo-erotica era
rivolta alle chiappe dei lavoratori, al fine di trovare il buco, ovvero un buco dove piazzarLo (l’aumento) ai
cittadini improvvidi, poveri e
disoccupati.
Del buco e del debito nessuno tra gli abitué del Palazzo oggi vuol parlare. Si toglie la mensa ai bambini, si organizzano sagre…….. e convegni sul nulla. Come gli eventi del destino cinico e baro, pare, a sentire quello che dicono e/o peggio scrivono i “politici” paesani, si sia generato da solo come la scintilla che ai tempi del Big Bang generò l’universo. Il Debito si è auto creato. Si sa che c’è, e tanto basta per aumentare le tasse a chi già le paga, si chiamino esse Tarsu, Imu e/o Irpef nazionale e/o comunale. Il debito c’era. C’è, ci sarà chiunque amministri oggi o abbia amministrato nell’ultimo millennio. Da sempre, subentrando a chi c’era prima, tutti dicono di avere trovato un buco e che cercheranno di tapparlo.
Del buco e del debito nessuno tra gli abitué del Palazzo oggi vuol parlare. Si toglie la mensa ai bambini, si organizzano sagre…….. e convegni sul nulla. Come gli eventi del destino cinico e baro, pare, a sentire quello che dicono e/o peggio scrivono i “politici” paesani, si sia generato da solo come la scintilla che ai tempi del Big Bang generò l’universo. Il Debito si è auto creato. Si sa che c’è, e tanto basta per aumentare le tasse a chi già le paga, si chiamino esse Tarsu, Imu e/o Irpef nazionale e/o comunale. Il debito c’era. C’è, ci sarà chiunque amministri oggi o abbia amministrato nell’ultimo millennio. Da sempre, subentrando a chi c’era prima, tutti dicono di avere trovato un buco e che cercheranno di tapparlo.
Ardentemente e con protervia si cercherà di infilarci
qualcosa dentro. In città, c’è chi le tasse comunali non le ha mai pagate o lo
ha fatto in forma auto-ridotta. Uno dei sindaci “fascisti", del post 2007 iniziò a far fare gli accertamenti sulle dichiarazioni dei
consiglieri, degli assessori, di se
stesso e dei dipendenti comunali tutti, prima di passare ai comuni mortali. Ce da dire (ad onor del vero) che il “comunistazzu tintu padrenostro” lo aveva proposto ultimamente in consiglio. Ma
è stato come parlare ai patatuna di refrattario. Il principio di cominciare da
se stessi, se applicato, potrebbe essere una buona norma di partenza per tutti.
Così, in attesa che qualche Cincinnato, o Ciancimino si faccia vivo e ci dica Chi, avendo le carte in regola, può farsi avanti
per tappare i buchi ed amministrare l’animosa Civitas, il popolo attende di
sapere con qualche deputato leghista ("Porta a Porta" estate 2012) come mai, un comune che al
censimento ufficiale ha più o meno 11.300
anime, abbia anche 276 dipendenti. In media più di Seattle (una delle città più moderne ed efficienti del
pianeta (USA, Stato di Washintown… come Corleone). Ma! Quanto costano gli
amministratori che non vanno a lavorare per pubbliche funzioni?!?! E i cui costi alla fine pagano i cittadini?
Nessuno ce lo dice… pazienza. Così, il
sindaco, che è dipendente dell’Ato, tira a lucido il corso principale e vota alle
primarie del PD, mentre le periferie restano lerce e quelli del P.D. storcono il
naso. C’è Lei che dice di voler fare
addirittura un prestito personale per pagarsi lo stipendio Lei e gli altri operatori
dell’Ato. “Per salvare la mia città di
Corleone... Ci voglio mettere oltre al
cuore… di tasca… la vita, l’impegno, la consuetudine e l’idioma, mettendoci tutto
(?!?.. NDA)”. Roba da consultare il
vocalabo-lario mesopotamico cuneiforme. Nell’attesa che qualcuno quantifichi il
danno… vi invito a leggere… la fantacronaca dello sbraco o sbarco degli
alieni…a Corleone.
E.T.
Il disco volante a forma di “autoclave
a palla” si posò lentamente al suolo in piazza municipio. Era notte fonda.
L’anno il 2012, il mese di dicembre. L’astronave spense le luci e i
paesani non si fecero vedere. Buio pesto! Stavano tutti da secoli dietro le
persiane. Il paese non parla… ma mormora come il Piave sconfitto. L’unico che
assistette all’evento fu Fifiddu, garzone di bottega, un “ Chiazzaloro”, che, vedendo atterrare l’apparecchio sospirò: ”Mah!... Mah!...”, poi indicando la
nebulosa di Andromeda disse: “DDA’..DDA’ ” . Si apri’ il portellone di bronzo e gli alieni cominciarono ad invadere la
passerella. Il primo a scendere fu un Sicarro Toscano di dimensioni cubane. Il
cilindro di Tabacco incollato alla maniera Cubana usuale si stagliò per un momento illuminato da una luce
posteriore azzurrina. Passò e si fermò sulla passerella ad un metro dal
portellone, guardando dentro l’abitacolo da dove fece capolino un orologio gigante. Era un Rolex datato... inanimato... mal… funzionante… nessun polso…nessuno.
Il Rolex era da solo. Superò u sicarru e vi si
fermò accanto sulla passerella. Fu allora che apparve un Vocabo-Lario… da solo il dizionario
affrontò la passerella e scese al suono
di “Nzumma Nzumma”. Un motivetto tragico,
molto di moda nei primi anni del terzo millennio…Seguirono gli altri
Alieni che piano piano si affacciarono dal veicolo spaziale. Una Zampetta di
volpe… Un Capannone industriale usato dai Circhi acquestri a Mazzadiana… L’inauguratore
dei Caseifici nostrani scomparso... Una Fascella di ricotta…listata a nero. Un tecnico di rx……Una canna… Una
tastiera… Lo smemorato di Bagheria inauguratore, dopo le elezioni, si era
replicato erano due; i...dentici come i pesci e si parlavano tra loro senza
capirsi… Puro come il purè… puro e
bianco come una patata lessa, apparve la sagoma cicciottella di un ex bancario …
un ex assessore… etc…etc… c’era Ciro schiripiripinzi… ed Uno degli
Sticchioni consulente economico di Lea. Una
Cascia da morto… Un casciamortaro che scalciava… Un lupo di Montagna
forestale... Un padre PIO... Una mozzarella bufalina… Un
ostetrico replicante... Robot Robertino, detto giuseppino shiaguro… Una copia di
Sorisi e Canzoni…… Una troffa di Rovi... Una di Cardella... Un albero
di Pere piccole… Un angelo con Regolone e Lapazza… e quello che restava di
un editore Francese... Gian di Lione, e di un editore paesano in Palla.
Nell’aria si udiva uno strano motivo… sembrava
la colonna sonora del film di Spielberg E.T. e fu così che, avvolta nello scafandro spaziale fosforescente fornito dall’Ato 2 scese… Lei…. Lea. La
più simpatica era preceduta da Tre sagome quelle di Matteo… Messina e Denaro, che si accodarono ai sicarri.
Lea… aveva annunciato che la mafalda era finita, prova ne era stata
la sue elezione. Ora non c’era più niente da spolpare… tranne i cittadini che
testardi pagavano le tasse. Lei annunciò una dura lotta all’evasione. Gli
ergastolani paesani s’incazzarono. Che volete cari boss è solo questione
d’idioma.
Tutti gli alieni avevano bevuto una
partita d’acqua avariata tratta dallo Stige… un torrentello più puzzolente del
Belice, a San Niculò, che scorreva ai
confini dell’oltretomba. L’acqua per volere del Grande Vecchio (Zeus), faceva
dire la verità, pena la morte, e faceva dimenticare il passato. A Fifiddu però,
che l’aveva assaggiata, faceva l’effetto
contrario: dal sorso in poi si ricordava
tutto.
I
20 passeggeri sulla passerella, quasi tutti avvezzi all’aula consiliare, stavano scendendo dall’autoclave. Sembrava
avessero bevuto l’acqua dello Stige e
così avevano dimenticato quasi tutto… alcuni di essere lì da 36 - 40 anni o
da 20… di avere avuto a che fare con Cicciolino Niculò… con
Ciancimino… con gli Ziiiiiiiiii ergastolani, con i bossi… con la mafalda e col
prosciutto di cinghiale che seguiva Lei e la cui ingombrante sagoma saltellante prese
posto sulla passerella.
Fifiddu si avvicino e, rivolto agli
alieni, chiese…Chu u’ fici u pirtusu? e……..i debiti?… ”Cu u’ paga u dannu?”
Ad uno ad uno cercarono di scusarsi con le più
assurde motivazioni… ”.Non c’entro”, gridò quello allardato e allargato…Ero a
Bagheria, disse quello magro... Facevo l’Università come muratore… Parlavo
con RRRRRRRoma… Ero fascista…disse il primo Sicarru… ero con Totò
Cuffaro, disse l’uomo Rolex… Il secondo Sicarro ripeteva io non c’ero… La
politica?… mai fatta… L’APS?… mai conosciuta. L’Ato?... Ato? iu sono bassotto! Quale Ato?... Mai fatto campagne elettorali… Mai promesso
niente, ripeteva ossessivamente un altro
con il pallone in mano. Il pallone è mio. Il pallone è mio! Pure la palla dell’autoclave
aliena è mia! Tutte le palle erano sue.
Fu allora che dall’astronave
arrivò una furiata di vento…
Durerà poco… disse Lei… sono Venti Nuovi! Li abbiamo imbarcati… li digeriremo.
E che Minchia! disse Fifiddu questi a 40 anni non sanno da che parte stare! A destra… a sinistra… a centro… e, rivoltosi
al Dio dei Minchioni, disse: “Falli
trasiri nell’autoclave aliena e
portatilli!”
“Anch’io voglio venire con voi” disse in giapponese il padre dei robot
umanoidi Shiaguro… da poco cittadinato.
Il luminare era l’ultimo cittadino incocciato. Ma se diventavano cittadini per
aver raccolto pomodoro antimafia, a maggior ragione la cittadinanza andava data
a Shiaguro. Intanto era stata resa nota la data esatta della fine del mondo.
Shiaguro aveva calcolato che la data esatta era il 17 dicembre 2012, data nella
quale i cittadini avrebbero dovuto versare l’Imu. Gli alieni capirono che era
meglio non farsi vedere in giro. La terra poteva essere considerata come la
loro seconda casa e tassata. Così, come’erano scesi, i compo… nenti della
ciurma astrale … cercarono di corsa di trascinare via le loro sagome. Fu così
che risalirono
sull’astronave, tranne i due sigari che si attardarono sulla pedana.
Ma accussi si nni vannu?... disse Fifiddu. E i
debiti?… U pirtusu? Cu u’
paga?... Fermi! Fermi! voglio salire
pure io!!!!, urlò la sagoma di un “didietro basso” che, sceso dalla Torre
Civica, dove si era rifugiato, s’affrettava
ora a salire sulla passerella che portava all’astronave. Anch’io! anch’io!, urlava come un ossesso dall’autoclave mi butto!... è più alta. Finalmente
si chiuse il portellone e l’astronave si
sollevò da terra e partì in direzione del pianeta Waffanc… nella Galassia di
Andromaca… Via Lattea. Ma, individuando la destinazione
dell’autoclave aliena, Lei urlò… La Via Lattea no!… forse lì fanno
ricotta! E quella con il calore si scioglie come il consiglio.
Fifiddu vide sparire tutti nel cielo e non sapeva se
piangere o se ridere. Stette lì a guardare l’astronave aliena con le bollette
in mano... Fu allora che capì che il buco che gli alieni avevano trovato e
volevano attuppare era il suo e che gli
extra terrestri come sempre volevano Culonizzare tutto e tutti e rabbrividì.
Purtroppo è solo Fanta… scienza. Sul pianeta Waffanc... non vuole andare nessuno.
Potremmo scrivere il nostro nome tra i mittenti, ma ci vorrà tempo, che come si
sa c’è ne più della salsiccia. In attesa del 17 dicembre, calendario Maja
permettendo, non resta che salutarci. Ciao, "chiantasardi”, che Monti vi assista e la Fornero vi benedica. Tanto, come
sempre, non pianterete la sarda
paesana e non succederà
niente!... Non siete più nemmeno Chianta
sarde!... Scusate|
Il passator scortese
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