Il presidente Crocetta |
Crocetta non ne poteva proprio più, e l’ha detto a
chiare note, di un conflitto che dura ormai da cinque anni nel Pd siciliano e
minaccia da vicino, molto vicino, il lavoro del governo regionale. Invece che
darmi una mano, questo il senso del discorso fatto da Crocetta, finiscono con
il farmi capottare per come stanno le cose. E siccome questo non me lo posso
permettere, farò di tutto per impedire scelte assai svantaggiozse per il
governo e la permanenza di una conflittualità che non dà respiro né al partito
né all’esecutivo.
Qual è il nodo politico? Abbiamo chiesto al Presidente
della Regione.
“Una parte del Pd e l’Udc privilegia il rapporto con
il Pdl, tanto è vero che la presidenza della prima Commissione, Affari
istituzionali, è stata assegnata con un accordo a questo partito. Perché al Pdl
e non ad altri, per esempio il Movimento 5 Stelle? Il Pdl conduce un’oposizione
senza quartiere verso il governo, basta sfogliare i giornali, e intrattiene
buoni rapporti con la maggioranza per ottenere ciò che pretende. Si vuole
consegnare il governo ad un’alleanza, di fatto, con il Pdl? Non mi sta bene,
perché questo paralizzerebbe l’esecutivo. Non ci sono affinità fra il mio
governo e il Pdl…”
Che cosa farà per evitarlo?
“Intanto mi rivològerò a Pierluigi Bersani per
chiedergli di intervenire. La conflittualità e elevata e l’indirizzo che viene
dato al partito crea le condizioni per l’ingovernabilità. Posso non essere
d’accordo? Il fatto è che se mi muovo per allargare la maggioranza agli
autonomisti ed ai grillini, vengo sospettato di essere amico di Lombardo; se
invece ci si siede attorno ad un tavolo con il Pdl, nessuno è amico di
castiglione….”
Come si esce da questa empasse?
“Con l’equilibrio, il buonsenso, scegliendo la parte
giusta e, in ogni caso, privilegiando un accordo istituzionale che tuteli il
governo, invece che farne ostaggio della parte che ha meno interesse a
fare lavorare l’esecutivo. Così si rischia la paralisi”.
L’ex capogruppo Pd, Antonello Cracolici, ha espresso i
suoi stessi dubbi…
“Sì, è così, ma questo non significa niente. Sono
single, è bene che se lo mettano in testa, voglio restarci”
E’ vero che imntende rinunciare alla sua lista, Il
Megafono, visto che il senatore Lumia ha ottenuto la deroga?
“La mia non era una lista per Lumia, mi veniva
addebitato che così fosse. Si sbagliavano. Io non sono Lumia, la prova è che
non cambia niente con la deroga al senatore. C’è un tentativo, strenuo, di
mettermi in gabbia, per un verso o un altro. Perché dovrei rinunciare al
Megafono? E perché dovrei preferire il Pid agli autonomisti alla presidenza di
una Commissione legislativa? O il Pdl ai grillini?”
Lei viene accusato di avere tradito, non votando
Mariella Maggio alla vicepresidenza dell’Assemblea…
“Io ho votato Mariella Maggio, ma i miei deputati
della lista Crocetta non l’hanno fatto, non erano stati presi in
considerazione. Non voglio fare nascere una mia corrente nel Pd, m’interessa
che il clima sia sereno e che si lavori in Parlamento, nell’interesse della
Sicilia, non solo del governo. Un partito spaccato, com’à oggi il Pd, non
garantisce la governabilità, anzi… Chi cerca d’imbrigliarmi, sappia che spende
male il suo tempo: ho il problema opposto, di tenere a freno la mia propensione
all’aiutonomia e alla libertà d’azione”.
Siciliainformazioni.com 19.12.2012
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