Susanna Camusso |
Parole molto dure. Per il leader della
Cgil l’agenda che Monti sta indicando “guarda fortemente a destra e noi non
siamo d’accordo, tutto qua”. In realtà non è proprio tutto. Anche perché più
che di fioretto, Susanna Camusso ha già cominciato a tirare di sciabola, dicendo
che il professore “non riconosce il disagio sociale del Paese” e che “ci sono
voluti undici mesi per accorgersi davvero di quanto era pesante il problema
degli esodati”. Dunque “è importante che il fronte progressista sia
in grado di governare da solo”.
Proprio quello che Monti, con la sua
“salita” in campo, come l’ha ribattezzata lui, vuole provare ad impedire.
L’idea del professore è quella di riuscire a difendere quelle che considera le
due principali riforme del suo governo: pensioni e lavoro. Monti ha ben chiara
la lezione di quello che accadde con il governo Prodi che fu costretto a
riscrivere la riforma Maroni sulle pensioni introducendo gli scalini della
contro-riforma di Cesare Damiano. L’ex
ministro del lavoro, area Cgil, già durante questo ultimo scorcio di legislatura
ha provato a picconare con una proposta di legge le norme della legge Fornero.
Proposta bloccata solo dalla mancanza di risorse certificata dalla Ragioneria
dello Stato.
Lo scontro tra l’ala sindacalista del Pd
e Monti e la sua agenda, come detto, sarà probabilmente un crescendo della
campagna elettorale. Strategicamente a Monti potrebbe convenire far emergere il
prima possibile le contraddizioni della coalizione progressista. Come del resto
ha fatto chiaramente capire il professore durante l’intervista alla
trasmissione “In mezz’ora” di Lucia Annuziata, quando hacommentato
positivamente l’adesione al suo programma del senatore Pd Pietro Ichino.
Insomma, l’agenda Monti strizza fortemente l’occhio agli elettori progressisti
che nelle primarie si erano schierati con Matteo Renzi. Proprio come Ichino.
L'Huffingtonpost , 24 dic 2012
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