Le investigazioni e la ricerca storica del giornale on-line di Carlo Ruta ritornano e diventano una collezione di eBook, con aggiornamenti e documenti inediti, in copia digitale. Il primo, già uscito, è dedicato al caso Spampinato
La decisione è presa. Le inchieste di “Accade in Sicilia”, rimaste oscurate per anni, diventano una collezione di eBook monografici. E si annunciano alcune novità d’eccezione. Questi libri digitali oltre a riproporre infatti le investigazioni e le ricerche storiche più significative del giornale on-line di Carlo Ruta, forniranno ai lettori una serie di aggiornamenti e un’ampia selezione di documenti originali, che fino ad oggi non sono stati mai pubblicati. Questi documenti saranno proposti in buona parte in copia digitale.
Entro il febbraio 2013 usciranno, tra l’altro, Giuliano, lo Stato e la mafia, in due eBook di complessive 850 pagine circa, e un testo di testimonianze e documenti sul giornale palermitano “L’ORA”. A inaugurare il progetto è comunque un testo di ben 324 pagine dedicato al caso del giornalista de “L’ORA” Giovanni Spampinato, di cui nei giorni scorsi è ricorso il quarantesimo anniversario dell’uccisione. In questo eBook, in circolazione dal 25 novembre, sono riportati i passaggi più significativi dell’inchiesta che è andata snodandosi dal 2002 al 2008 sul giornale on-line, ma sono presentati pure aggiornamenti e una straordinaria selezione di documenti dell’epoca, molti dei quali pubblicati appunto per la prima volta.
Nella prefazione dell’eBook, firmata dalla coordinatrice del progetto, si legge: «L’investigazione su questo caso, che ha presentato non poche difficoltà e ha incontrato soprattutto molte resistenze, ha consentito di enucleare un paradigma interpretativo […]. Ha contribuito a sconfessare inoltre i luoghi comuni più resistenti, che vorrebbero archiviare il caso siciliano come una comune vicenda di cronaca nera, priva di implicazioni complesse e causata addirittura da intemperanze del giornalista de “L’ORA”. Dalla documentazione che si è resa disponibile, inclusa quella ufficiale, si evince in realtà con chiarezza che Giovanni Spampinato, nel condurre le proprie inchieste, fece semplicemente il proprio dovere».
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