Care amiche e cari amici,
il clima d’opinione che si registra in questi giorni e i sondaggi presenti sui principali mezzi di informazione ribadiscono quello che era apparso subito ovvio dopo il primo turno delle primarie il 25 novembre. Il PD è riuscito a trovare al suo interno la forza e gli strumenti adatti per dare una seria risposta alla crisi della politica, smentendo in un solo colpo i più scettici e gli urlatori dell’antipolitica.
Lo ha fatto rimettendo al centro i contenuti e attraverso quel bellissimo strumento rappresentato dalle primarie, che da altre parti è considerato un semplice giocatolo da adeguare alle esigenze e ai capricci di qualcuno, ma che invece tutti dovremmo considerare un elemento imprescindibile della democrazia partecipata.
Le primarie ci hanno permesso di parlare di contenuti, di presentare le nostre proposte, di affermare da parte di tutto il partito, con chiarezza finora mai raggiunta, i nostri si e i nostri no.
Era quello che chiedevo da anni, quello che grazie a Pierluigi Bersani abbiamo ottenuto.
Dicendo chiaramente che siamo per la cittadinanza per chiunque nasce in Italia, che vogliamo pari diritti per le coppie di fatto e omosessuali, che vogliamo una legge contro l’omofobia, che rimetteremo mano alla Legge 40, che daremo ai cittadini il diritto di scegliere il proprio fine vita, che rilanceremo la ricerca e garantiremo un sistema sanitario universale capace di curare la salute di ogni cittadino, che terremo in ordine i conti, ma rilanciando crescita e lavoro.
Le primarie sono state un esempio di dibattito civile, positivo, nell’interesse del paese.
Domenica scorsa abbiamo assistito ad una festa della partecipazione, dal Nord al Sud, che ha rappresentato un gran regalo alla nostra democrazia e ha consentito al centro sinistra di riconettersi definitivamente al tessuto sociale del Paese.
I quasi 2,5 milioni di voti ottenuti complessivamente da Bersani e Renzi, senza voler dimenticare gli 80 mila presi da Laura Puppato, raccontano poi di un’enorme fiducia dei cittadini italiani nel PD e della responsabilità che il partito dovrà avere, una volta al Governo.
Io, insieme ad 1 milione e 300 mila militanti e cittadini, ho dato fiducia a Bersani: ho apprezzato il suo coraggio nel mettersi in gioco, la sua capacità di sintesi delle proposte, la serietà e l’esperienza che mette al servizio di una radicale azione per cambiare l’Italia.
La sfida è indubbiamente impegnativa ma oggi il PD può affermare seriamente di garantire governabilità e prospettive positive per il paese.
Domenica sarà un’altra bella giornata di democrazia. Torniamo tutti a votare, scegliamo Pierluigi Bersani.
Ignazio Marino
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