Rosario Crocetta |
La
“rivoluzione” del neogovernatore è iniziata oggi: rigore nei conti (anche
dentro il ‘Palazzo’ della Regione), fondi per il risanamento di comuni e
provincie e semplificazione amministrativa sono solo alcuni dei provvedimenti
che Rosario Crocetta si è impegnato ad attuare.
E se oggi sono solo promesse, prima o poi verrà il momento di tirare le somme. Ecco, allora, la top ten delle promesse del Presidente.Tagliare le indennitàAnche se l’argomento non gli compete del tutto (la legge sui tagli alle indennità parlamentari deve essere proposta e votata in Parlamento), il presidente della Regione intende ridurre le uscite cominciando da casa propria. Crocetta aveva già annunciato, alcuni giorni fa, di volersi tagliare lo stipendio del 50%, ma l’auspicio è che anche i deputati dell’Assemblea regionale diano “l’esempio” tagliando le loro indennità, perché “i sacrifici non possiamo chiederli solo agli altri”.
E se oggi sono solo promesse, prima o poi verrà il momento di tirare le somme. Ecco, allora, la top ten delle promesse del Presidente.Tagliare le indennitàAnche se l’argomento non gli compete del tutto (la legge sui tagli alle indennità parlamentari deve essere proposta e votata in Parlamento), il presidente della Regione intende ridurre le uscite cominciando da casa propria. Crocetta aveva già annunciato, alcuni giorni fa, di volersi tagliare lo stipendio del 50%, ma l’auspicio è che anche i deputati dell’Assemblea regionale diano “l’esempio” tagliando le loro indennità, perché “i sacrifici non possiamo chiederli solo agli altri”.
No alle consulenze esterne
“Le
consulenze devono essere l’eccezione, non regola”.
Il
neopresidente ha annunciato così l’intenzione di far decadere tutte le
consulenze, senza che queste possano essere rinnovate, “a meno che non ce ne
sia estremamente bisogno”.
Sì al patto di stabilità
“Entro un
anno andrà inserito il patto di stabilità nel bilancio della Sicilia”. Crocetta
vuole rigore nei bilanci, ma non ci sarà nessun “massacro sociale”. Ecco allora
che il presidente della Regione ha promesso di aprire un ‘tavolo di concertazione’,
e concordare con gli organi del governo centrale una “revisione del patto” che
consenta l’adeguamento in 2-3 anni.
Stop alle partecipate
Crocetta
ha annunciato che chiuderà le tredici società partecipate della Regione, in
liquidazione da anni ma ancora formalmente in vita, e che tutte le loro
competenze saranno immediatamente trasferite ai dipartimenti
dell’amministrazione regionale. “E’ un provvedimento amministrativo, che si può
fare subito – ha affermato – . Non occorre una legge”.
Favorire investimenti
Agevolazioni
per i privati che vorranno investire in Sicilia, sblocco dei fondi europei,
trasparenza negli appalti: è questa la ricetta del nuovo governatore per lo
sviluppo della Sicilia. “Vengano gli investitori, la mafia non ci sarà più”.
Chiudere la partita dei rifiuti
In cinque
anni la regione dovrebbe anticipare 500 milioni di euro, derivati dal fondo di
rotazione, per sbloccare definitivamente l’emergenza rifiuti. I Comuni, molti
il default, potranno pagare in vent’anni.
Fondi per le calamità
“400 mila
euro per Messina, 1 milione per Palermo”: anche così, città e provincie
potranno ripartire.
Task force su autorizzazioni
Crocetta
ha annunciato la creazione di un censimento di tutte le autorizzazioni in
attesa, poi si procederà a sbloccarle.
‘Car sharing’
Nessun
assessore avrà più diritto ad una personale auto di servizio. Niente più auto
blu, insomma, ma un servizio centralizzato di ‘condivisione’ di vetture, che
sarà a disposizione della giunta, e che ogni assessore potrà usare per spostarsi
solo dopo essersi prenotato.
Diritti civili
Verranno
istituite due nuove deleghe: quella per i diritti civili, per la quale Crocetta
pensa già a Marina La Farina, consigliera del Direttivo di Arcigay di Catania,
e quella per l’infanzia. Il presidente ha anche annunciato che verrà istituito
un osservatorio per i diritti dei bambini.
1 commento:
…c’era una volta l’agricoltura….che in Sicilia ci DEVE essere!!!!!!!!
…c’era una volta l’emigrazione…. siamo 11 MILIONI circa i Siciliani e Oriundi Siciliani emigrati….PRONTI anche ad investire in Sicilia…..SE presi SERIAMENTE in considerazione (necessiterebbe un Assessorato all’uopo)
…c’era uan volta il turismo….che DEVE continuare ad esistere, ma con una mentalità diversa!!!!
Queste SONO le TRE fonti per creare lavoro e per veicolare il “made in Sicily” !!!
Quindi non 10…. ma 13…. COMANDAMENTI!!!!
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