giovedì, novembre 08, 2012

Corleone, l'opposizione ha sbagliato, ma bisogna ritrovare l'unità


di DINO PATERNOSTRO
Che il voto favorevole dei consiglieri di opposizione (tranne il sottoscritto) alla delibera che ha portato l’aliquota Imu per le seconde abitazioni al massimo previsto dalla legge (10,60%) sia stato un errore politico non ci sono dubbi! I cittadini sono inferociti (e a ragione!) contro una classe dirigente che non sa fare altro che mettere nuove tasse. E quando vede che anche i consiglieri di opposizione, che dovrebbero contrastare queste scelte sbagliate, col loro voto le avallano, allora cresce ancora di più rabbia e sfiducia. Nel caso concreto, la soluzione alternativa all’inasprimento dell’Imu c’era, l’abbiamo elaborata e illustrata all’amministrazione e al consiglio comunale: che si trovino gli evasori dell’Ici degli anni 2008-2009 – abbiamo detto - e con le somme che si potranno recuperare (circa 500 mila euro, secondo i tecnici) si potrà ampiamente colmare il “buco” di 450 mila euro che si era aperto nel bilancio 2012. Non siamo stati ascoltati.
Di conseguenza non potevamo che prendere le distanze dal provvedimento e lasciare da sola la maggioranza (non più maggioranza, dato che i 4 consiglieri della lista “Mi ci vedo” non si presentano più in aula). Invece, sono stato io lasciato da solo dagli altri consiglieri di opposizione, che hanno condiviso la motivazione della maggioranza, secondo la quale non c’era il tempo di accertare gli evasori, nonostante i tecnici dicessero che, potenziando l’ufficio, il tempo poteva bastare.
Mi chiedo perché è accaduto questo. E l’abbiamo chiesto anche al consigliere Mario Giarratana, componente del mio stesso gruppo consiliare, con cui abbiamo avuto un incontro lo scorso lunedì, insieme a molti dei firmatari del documento pubblicato sopra. Giarratana ha spiegato che temeva il crac finanziario del Comune, per cui ha sentito il dovere di assumersi la responsabilità di votare a favore della delibera. Una motivazione simile a quella degli altri consiglieri di opposizione. Probabilmente sarà stato un eccesso di senso di responsabilità. Ne prendiamo atto. E potevano prenderne atto anche gli amici e i compagni firmatari del documento. Specie alla luce dell’impegno assunto da tutti i presenti, in base al quale in futuro tutte le scelte importati saranno discusse e decise insieme dai consiglieri e dal gruppo dei sostenitori della lista “Con Cipriani per Corleone”. A cominciare dal voto da esprimere sul bilancio 2012 (se l’amministrazione Savona riuscirà a portarlo in consiglio comunale). D’altra parte, in questi primi mesi di attività dell’amministrazione Savona da parte nostra c’è stata un’opposizione netta, “senza se e senza ma”, come si dice oggi. E tutti gli atti ispettivi sono stati firmati sia da me che da Giarratana. Emblematica la battaglia contro la minacciata consegna delle chiavi della città a Matteo Messina Denaro e la denuncia della sagra della ricotta.
Speriamo, allora, che la discussione e il confronto possano estendersi anche ai consiglieri del gruppo “Corleone operosa” e del gruppo dell’Udc. Un “incidente” può accadere, ma sarebbe colpevole e sciagurato se – in futuro - l’opposizione dovesse dividersi tra i “fans” (o le stampelle) del sindaco Savona e i “fans” (o le stampelle) del presidente Gambino (longa manus di Iannazzo). La giunta Savona sta cercando di amministrare la città (male, molto male, com’era prevedibile), mentre gli oppositori interni di “Mi ci vedo” non hanno mai detto a cosa si oppongono e perché non si presentano in consiglio comunale. E così facendo ci lasciano pensare che si tratti di una squallida “guerra” di potere, che non può non lasciarci indifferenti. L’opposizione deve mantenere la barra dritta: ha un suo programma, definito durante la recente campagna elettorale, e quel programma deve cercare di attuare. Deve mantenere la barra dritta e attenersi sempre al merito dei problemi, senza cedimenti politicisti che i cittadini non capirebbero. Questo non significa che non si potranno registrare convergenze con l’amministrazione Savona, ma queste convergenze dovranno essere sempre alla luce del sole e perseguire l’obiettivo primario del bene collettivo, degli interessi dei cittadini.
Piuttosto che lanciare anatemi o chiuderci a riccio, vogliamo sviluppare un dibattito, anche pubblico, su questi temi? (dp)

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