Cefalù. Il Tar da ragione a Lapunzina, che resta sindaco di Cefalù
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La seconda sezione del Tar di Palermo ha depositato ieri il dispositivo
della sentenza n°1979/2012, con cui ha respinto il ricorso del prof. Edoardo
Croci (candidato a sindaco di Cefalù dalla coalizione di destra), confermando
il risultato delle elezioni comunali del 6 e 7 maggio 2012, conclusesi con
l’elezione di Rosario Lapunzina (Partito Democratico) quale sindaco della
cittadina in provincia di Palermo. Il candidato Croci aveva impugnato il
risultato elettorale, falsato a suo dire dalla presenza tra i candidati a
sindaco di Vittorio Sgarbi, sostenendo che lo stesso fosse incandidabile, in
relazione alle note vicende legate al decreto di scioglimento per infiltrazioni
mafiose del comune di Salemi, e che quindi la sua partecipazione avesse
inquinato le elezioni e il relativo risultato. I legali di Rosario Lapunzina,
gli avvocati Daniela Ferrara e Chiara Campanelli, hanno rilevato, invece, come
Sgarbi fosse perfettamente candidabile, in quanto alla presentazione delle
candidature (11 e 12 aprile 2012), momento in cui devono sussistere le
condizioni per potersi candidare, non era ancora intervenuto nemmeno il decreto
di scioglimento del comune di Salemi, risalente al 20 aprile 2012. Inoltre,
alla data della celebrazione delle elezioni, era stato pronunciato il solo
decreto della Corte di Appello, che non poteva ritenersi definitivo in quanto
soggetto a ricorso per Cassazione, tuttora pendente. La magistratura
amministrativa ha accolto così la tesi degli avvocati di Lapunzina: le
motivazioni della sentenza saranno rese note entro i prossimi dieci giorni.
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