Giancarlo Cancelleri |
PALERMO - Il dialogo tra il Movimento 5
Stelle e il nuovo presidente della Regione Rosario Crocetta? E' aperto, ma
niente "inciuci", perché i grillini non intendono "spartirsi
potrone di sotto governo, perchè non ci interessano", dice Giancarlo
Cancelleri, il candidato alla presidenza risultato terzo nella corsa a Palazzo
d'Orleans. "Faremo semplicemente - avvisa Cancelleri - un'alleanza sulle
proposte. Se saranno buone non avremo problemi a votarle. Crocetta parla di
un'alleanza volta per volta, noi siamo convinti che si può portare avanti un
governo del genere. Devono avere loro la grande capacità di sedurci con le
proposte, altrimenti non li votiamo".
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I 15 deputati del Movimento 5 Stelle irrompono nella politica siciliana e promettono di sconvolgere uno scenario, quello di Sala d'Ercole, tradizionalmente animato da alleanze trasversali e intese più o meno sottili. Scenario che, dopo la vittoria di Rosario Crocetta, sarà tutto da costruire per assicurare la governabilità: il nuovo presidente porta in dote 38 deputati, otto in meno di quanti ne servano per ottenere la maggioranza minima in Assemblea. Saranno tra i nuovi arrivati del M5S o Crocetta pescherà tra i partiti delle coalizioni
avversarie, come quella guidata da
Gianfranco Miccichè, che già si dice "felice di dargli una mano per il
bene della Sicilia"?
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Miccichè, arrivato quarto tra i candidati presidenti, recrimina sul successo dei grillini: "Il Movimento 5 Stelle ha occupato il mio spazio, mi ha portato via voti. Senza Grillo, oggi il successo di Grande sud sarebbe più rotondo" perchè, spiega, "avevo intutito da tempo che i siciliani non ne potevano più dei vecchi partiti", "il mio progetto politico è di rottura". Così come di rottura si annuncia la linea che adotteranno i 15 deputati del M5S che entreranno all'Ars: "La riforma della sanità di Russo - dice Cancelleri a proposito dell'ex assessore alla Sanità - ha invertito la logica, invece di partire dai bisogni dei cittadini per trovare i fondi si è fatto al contrario. E questo non ci piace. Però non dobbiamo solo demolire, dobbiamo per esempio creare all'interno delle Asp delle consulte di associazioni civiche che valutano l'operato. Dobbiamo partire dal territorio con una sanità appannaggio di tutti e di buona qualità".
GUARDA / Gioia e sconforto, l'attesa nei comitati
Gli eletti del M5S ribadiscono che si autoridurranno lo stipendio di parlamentare a 2.500 euro, lasciando il resto nelle casse dell'Ars, ma rifiuteranno anche benefit e privilegi. "Quando ci insedieremo - afferma Cancelleri - ci daranno da firmare dei documenti, ma molti privilegi sono a chiamata, non li spunteremo e quindi non ne godremo. Però - ha aggiunto Cancelleri- le indennità dovremo percepirle tutte, ma possiamo fare un assegno e rendere queste somme all'Ars. La ragioneria non sa ancora in che capitolo inserirli ma la cosa è fattibile. Valuteremo più in là se destinare questi fondi per beneficenza o altro". Secondo Cancelleri, in 5 anni si potrebbero così accantonare somme per un milione e 400 mila euro, per "cominciare a risparmiare e dare un segnale".
Idea fuori dagli schemi anche per l'elezione del presidente dell'Ars: "Sulla presidenza dell'Ars la scelta del nome sarà valutato tutti assieme, non solo tra gli eletti ma in una fase assembleare più ampia, che acconsentirà anche ai semplici attivisti di prendere posizione su questo tema". E annuncia ancora l'idea di abolire il titolo di "onorevole" per i deputati regionali siciliani e quella di istituire referendum per le spese superiori a 200 milioni di euro.
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Miccichè, arrivato quarto tra i candidati presidenti, recrimina sul successo dei grillini: "Il Movimento 5 Stelle ha occupato il mio spazio, mi ha portato via voti. Senza Grillo, oggi il successo di Grande sud sarebbe più rotondo" perchè, spiega, "avevo intutito da tempo che i siciliani non ne potevano più dei vecchi partiti", "il mio progetto politico è di rottura". Così come di rottura si annuncia la linea che adotteranno i 15 deputati del M5S che entreranno all'Ars: "La riforma della sanità di Russo - dice Cancelleri a proposito dell'ex assessore alla Sanità - ha invertito la logica, invece di partire dai bisogni dei cittadini per trovare i fondi si è fatto al contrario. E questo non ci piace. Però non dobbiamo solo demolire, dobbiamo per esempio creare all'interno delle Asp delle consulte di associazioni civiche che valutano l'operato. Dobbiamo partire dal territorio con una sanità appannaggio di tutti e di buona qualità".
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Gli eletti del M5S ribadiscono che si autoridurranno lo stipendio di parlamentare a 2.500 euro, lasciando il resto nelle casse dell'Ars, ma rifiuteranno anche benefit e privilegi. "Quando ci insedieremo - afferma Cancelleri - ci daranno da firmare dei documenti, ma molti privilegi sono a chiamata, non li spunteremo e quindi non ne godremo. Però - ha aggiunto Cancelleri- le indennità dovremo percepirle tutte, ma possiamo fare un assegno e rendere queste somme all'Ars. La ragioneria non sa ancora in che capitolo inserirli ma la cosa è fattibile. Valuteremo più in là se destinare questi fondi per beneficenza o altro". Secondo Cancelleri, in 5 anni si potrebbero così accantonare somme per un milione e 400 mila euro, per "cominciare a risparmiare e dare un segnale".
Idea fuori dagli schemi anche per l'elezione del presidente dell'Ars: "Sulla presidenza dell'Ars la scelta del nome sarà valutato tutti assieme, non solo tra gli eletti ma in una fase assembleare più ampia, che acconsentirà anche ai semplici attivisti di prendere posizione su questo tema". E annuncia ancora l'idea di abolire il titolo di "onorevole" per i deputati regionali siciliani e quella di istituire referendum per le spese superiori a 200 milioni di euro.
La Repubblica, 30
ottobre 2012
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