Le nozze di Canna… bis… bene… bravo… bis. Col permesso dei
fascisti, degli amici e di Benito ovvero… Dell’Annunciazione Angelica e
Marinara….“della Sacra dei Pecori Strippi e del miraculo della Ricotta senza Latte.”
In quel tempo dopo il
Corso e in attesa del Ricorso della
Storia, Lei si muoveva tra il fiume Belice e la Città
devastata. Il mago Cipriano era lontano non faceva fatture e se le faceva erano
false e in ogni caso emetteva e si pagava le sue. Mentre il sissore bancario
s’Arrifardiava dimettendosi con regolare raccomandata con R.R. lui, L’Angelo venuto dal mare (Marino) andò
da Lei annunciandoci Le Dimissioni.
L’ANNUNCIAZIONE
“ Un angelo apparve a Lei e le disse: “ Leù, Leù, Leù …Io sono
troppo buono, troppo bello, per contrastare
con voi 4 forse 6. Per la quale ti annuncio che mi dimetterò in pari
data con il bollo dell’Ufficio Postale”. Così,
dopo aver ben predicato l’Angelo prima di razzolare male, dopo tutti i
comizi, le convention paesane cui aveva partecipato, realizzò di essere il più
migliore e di non poter più oltre incugnare con i suoi compagni di processione
medesimi che Lui e Lei avevano scelto. “Mi addimetto perché …tengo famiglia e non da aora ma mi
cci voglio dedicare a tempo pieno sacre-stie permettendo.” Ancilino, da bravo
messaggero Malufirusu, affidò questa sua volontà alle Poste Taliane tanto per
avere una arricevuta e chi sé visto…sé visto.
In quel tempo tra una
incendio e un’altro Lei si muoveva sotto il Castello Sottano. Il fetore del
fiume effondeva i suoi miasmi per il quartiere di San Niculò. Pensate che anche
la Statua della Beddamatri, come direbbe il detenuto Cuffaro, aveva preso il
sacro fazzolettino e si tappava il naso; tanto forte era la puzza del fiume che
però confrontata con quella di alcuni politici locali era apparsa ad “Ancilino,
il purissmo detto “sacrestia”, come “Chanel5”. L’immagine della Madre Santa,
cara all’iconografia classica, democristiana, appariva sofferente e splendente al tempo
stesso dopo il restauro. Il fetore era fetente e fortissimo tanto che i devoti
del santuario e gli angioletti si tenevano con le mani giunte il naso tra i
polpastrelli dei sacri indici come pure le statuette in gesso del serpotta (che
nel santuario non c’erano). Lei, insieme
ai suoi consulenti ed al Profeta Mariano I° era stata a “Lourdese” senza calzari, per parlare con la Beddamatri;
ma aveva trovato chiuso. Dopo aver parlato con la capitale dell’impero RRRRRRRRRRRoma
e con i proconsoli, la Madre Santa, non solo si rifiuto di apparirgli e fece chiudere i battenti, li diffidò dal
tornare e smise di dettare messaggi ai Kossovari. “Ditegli - fece scrivere nell’ultimo messaggio
a Beddamatri – di non tornare se prima
non ha tolto la puzza dal santuario che si affaccia sul fiume puzzolente”.
L’opera doveva essere realizzata dall’azienda “Acque Imputabili Siciliane” che
investiva nell’acquedotto solo per clientele e rapinava con le sue bollette i
cittadini complici che s’offrivano della sindrome di Stoccolma a tal punto che
li avevano rivotati. In quel tempo, non c’era verso di fare ritornare l’acqua
pubbrica con buona pace del Preferendum, di Nicola Cipolla e dell’altro
comunistazzu tintu che faceva riferimento al Padre
Nostro e a Crocetta. Nel paese, devoto alla Madre Santa, ai
Mammasantissima, ed ai devotissimi fratuzzi della Mafalda, non si riusciva a
cavare un ragno dal buco. Così mentre il Ragno (Spiderman) cercava di
nascondersi il didietro per non essere tappato, il buco nella condotta non
veniva attappato e da mesi perdeva acqua preziosa anche per San Niculò.
Così, pensando le belle pensate fatte dagli amici
che ad uno ad uno dopo Messina si arrifardiarono tutti, i devoti di Lei con
un uomo di Lione (Gallia) tale Gian Da Lione provarono financo a fare la intrummatina dell’acquedotto fognario alla
rete idrica per far diminuire la puzza e
diluire la melma bollente. Nonostante la sua pluriennale esperienza con gli
amici e gli amici degli amici la cosa non Garbò al profeta Mariano I° che
decise di andargli in sogno con una profetata interessata ad uno dei consulenti
di Lei.
Primo avvertimento del
profeta Mariano I° Primo a Lei ed ai suoi accoliti!
Grande “Stinco”! Attenta
Lei! E al tuo amico Gian Da Lione + altri. “Mi appare che astate preparando uno reato che
tra duemila anni si nomerà “Peculatio
per distrai mento e/o truffamento ”. Ma noi stiamo attenti dissero tutti
in coro! Come i nipotini di Paperino.
“Non mi appare - disse
Mariano Primo – So che Mimmo dal Grande Stinco, disse che i piccioli ci sono ma
di stare attenti ai Sbirri”. (Anche se
in lingue diverse la palora Sbirri anche in Aramaico attico aveva un solo
significato… Scruscio di Catene. Il
parrino dal naso fino, Padre Pino, nella sinagoga-santuario gettava anatremi ed arringhi…ava i fedeli.
Era intanto arrivato il
mese caro all’imperatore Agustu che con
Rigusto è Capo D’Inverno. Allora Lei,
Mariano I° , Gian Da Lione, Ciro
Nutella, senza L’Angelo venuto dal Mare
si preparavano al triplice miraculo……… l’ultimo? Ma improvvisamente con una raccomandata R.R. anche Lui sparì come un suo nannAvo…. Vanni Marinu. Lei, fu invitata alle nozze con i suoi
amici in una località vicino Partinico,
detta Canna due volte (Canna Bis). Nel più bello della giuntata mentre da buoni
Democristi stavano mangiando videro che il padre della sposa Ninuzzu Al Iannazz un riccooooo
mercante arabo era in difficoltà. I camerieri avevano finito la ricotta. La
zabbina di pecora strippa era un piatto delicato, pieno di colostro che
discioglieva i villi dell’intestino e aveva un effetto tipicamente lassativo………
Faceva cacare. Niente Zabbina e fine Zabbobbia sarebbe stata una Malafiura!”: “Hanno
finito il latte di pecora per fare la Zabbina”.
Come fare per fare la “Sagra della Ricotta”?...Pensò l’arabo......
Mariano disse…… non è
ancora venuto il mio tempo. E non posso fare miraculi ma solo profetate a
posteriori anche perché Le pecore sonno Strippe” “E non possiamo mungere i Becchi”.
Qualcuno tra gli
apostoli pensò di fare intervenire un luminare sguizzero (Tubo di lume). Tale: Leo Cri Shi One, che durante il regno di Nicculò voleva
risolvere con Enzo Zabbina e i sinistri, alleati in piena
Està i Probremi della città già allora devastata con la Zabbina appunto
e le arance agostane di Corleone (mai esistite come la ricotta di pecore
strippe nda). “ Minchiate! pensò Mariano I° che era apostolo ma non scemo.
“Potremmo, ad esempio in attesa
dell’accompagno e che sia inventata l’In.P.S chiamare uno che con le Pecore ci sa fare –
disse Car Letto Vint a Loro (a tia sulu -
NDA) – Il pensionatore pensava ad uno Stregone
degli Animali che operava nella vicina Chiusa di Betania. Era costui un
tipo vicino al mondo agropastorale: un cerusico alla buona, ma, con tutta la buona volontà la realtà era
dura non c’era verso di mungere i “pecori strippi” anche con le più
moderne tecnicologie di magia. Così gli amici organizzarono il primo miracolo. 4000 dracme
furono date alla Chiusa di Betania e girate come un assegno ad una Bovaria della Città Armentizia ”. Lei invocò il padre Ninuzzu Ha Iann Azz e disse all’apostolo Ciro Schiripiripinzi,
detto il Greco, di capitare
almeno un litro di latte di pecora strippa…. Chiusa Lino che lo avrebbe benedetto e mortipricato
miscelandolo con l’Acqua di San Niculò”.
Il probrema restava ma Mariano
I° aveva fede. Invocò i Nann’avi degli Amici e il padre Niculò Niculò. E fu così che durante
il banchetto riempirono gli Otri ed i Pitoi con il litro di Latte di Pecora
strippa Chiusalina diluito in acqua di Lourdese mischiata con quella di San
Niculò, vi aggiunsero come al solito Acqua Benedetta salata con sale inglese ed il
miracolo avvenne. Quando buttarono il latte miracoloso misto al colostro di Pecora incinta nel siero bollente, la ricotta affiorò copiosa”- e i
cittadini ne mangiarono a sazietà.” Come mai? – dissero gli ospiti ad agosto
c’è latte e ricotta? C’era stato forse un miracolo? Avvenne così la
moltipricazione del latte e dell’IR*PF senza che se ne accorgesse
nessuno”.
Si evitò una Malafiura gigantesca a Ninuzzu Al
Iannazz e Così fu salva la Sacra. Il popolo assistette senza accorgersene al primo miracolo:
la sparizione di 4000 Sesterzi. Che da una località di Betania arrivarono in
Città e diventarono evanescente Ricotta di Pecore Strippe. Mariano I° era soddisfatto
e sudato “Natranno - disse - facciamo una sacrestia Sacra come a
Busacchino che Anno la cipolla, a Roccamela che Anno il Mulune Purceddu a
Partinico che hanno bissato la Canna e non come qua che abbiamo solo i Purceddi
senza i Muluna e i Pecori Strippati senza Latte e le Canne non bissate”. Si
evitò la malafiura grazie al Miraculo dell’acqua fitusa trasformata in Latte.
Lei capì che tutto è
bene quel che finisce bene e che
finchèlabarcava lasciala antare
ma anche che doveva evitare di pregare troppo a San Niculò.
“Il rischio è grante…..diesse Mariano I°…. se
si sveglia Cipriano o se quelli di “Non ci vedo” aprono gli occhi ci ritroviamo
tutti a vendere muluna rossi sulle rive del Belice sinistro con una molletta
nel naso!”.
Questo accadeva prima
della venuta di Mariano VI° che venne dopo il V° dopo il IV°, dopo il III° e il
secondo senza Contorno che non era stato eletto a Busacchino nel 2012. Avanti
popolo. Intanto la raccomandata dell’Angelo del mare non si trovò per giorni.
Questo gettò l’angoscia tra gli apostoli che cercavano la ricevuta. Un
consigliori disse “perché non facciamo finta di riceverla nel 2017? C’e stata posta
recapitata anche dopo trent’anni……….perchè non può accadere ancora? E
aspettiamo che finisce la Consigliatura?
Noi intanto non apriamo buste e non apriamo a nessuno anche se il
postino bussa due volte. Teniamo chiuso tutto, chiudiamo tutto e non apriamo
niente”. Ma la posta arrivò uscì l’angelo
puro e trasì Vincenzino Labruzzo. Così andava in illo tempore da Betania al
tempio di Niculò e mentre la puzza
aumentava tanto che L’Angelo del Mare che era abituato all’aria pura sentì
sciavuru d’abbruscu e si mandò per sicurezza altre 20 raccomandate dove diceva
a tutti “è stato un piacere tanti saluti
alla sacrestia e alla bella compagnia” mentre con la mano sinistra anche lui come gli
altri “angioletti” si attappava i naschi ma non per il fetore del Fiume
fognario.
Scusate!...
Il
Passator Scortese
1 commento:
grande!! un bel modo per raccontare le gesta di questa "barca sfasciata"....purtroppo non sarà mai capita dai bigotti locali che hanno voluto questa gente al comune
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