Una chiamata anonima ha fatto scattare misure di sicurezza
straordinarie attorno al magistrato che coordina l'inchiesta sulla trattativa
mafia-Stato
Lunedì mattina una telefonata anonima al centralino del
palazzo di giustizia di Palermo ha annunciato: "Ingroia morirà". Un
uomo, dal marcato accento siciliano, ha parlato di un progetto di attentato nei
confronti del procuratore aggiunto che coordina l'inchiesta sulla trattativa
mafia-Stato. L'allarme è scattato immediatamente: la questura ha deciso un
rafforzamento delle misure di sicurezza attorno al magistrato, che segue anche
le indagini su uno dei clan mafiosi più potenti della città, quello di San Lorenzo-Resuttana. Secondo quanto risulta a Repubblica, la scorta del procuratore aggiunto sarebbe stata
potenziata anche con un apposito servizio di bonifica antibomba. Ingroia ha
annunciato ieri pomeriggio di aver chiesto una proroga alle Nazioni Unite, per
posticipare ancora di quindici giorni l'inizio del suo incarico in Guatemala:
il magistrato resterà in Sicilia sino a fine mese, anche per partecipare alla
prima udienza davanti al gup Piergiorgio Morosini, per l'inchiesta trattativa
mafia-Stato. Poi, dovrebbe trasferirsi in Sud America per ricoprire l'incarico
di responsabile di una unità investigativa che opera all'interno di una
commissione Onu.
La Repubblica, 26.09.2012
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