Riccardo Orioles |
OSSIGENO – Roma, 28 agosto 2012 – Il giorno di Ferragosto qualcuno
si è introdotto abusivamente nell’abitazione del giornalista Riccardo Orioles a
Milazzo (Messina), ha guardato le sue carte personali e le ha lasciate in modo
da far capire che erano state esaminate. Poi è andato via, senza rubare nulla.
Si tratta, in tutta evidenza, di una intrusione a scopo intimidatorio. Riccardo Orioles, a cui va la
solidarietà di Ossigeno per l’Informazione, è un
noto giornalista. E’ lo storico redattore capo della rivista I siciliani, il collaboratore più diretto di Giuseppe
Fava, assassinato a Catania il 5 gennaio 1984.
Un anno fa Orioles ha fondato il mensile online I siciliani giovani, un piccolo giornale che con pochissime risorse, sulle orme della storica testata che all’inizio degli anni Ottanta pubblicò clamorose inchieste sulla presenza della mafia negli affari di Catania, pubblica inchieste sul malaffare e notizie sulle attività dell’antimafia sociale.
Un anno fa Orioles ha fondato il mensile online I siciliani giovani, un piccolo giornale che con pochissime risorse, sulle orme della storica testata che all’inizio degli anni Ottanta pubblicò clamorose inchieste sulla presenza della mafia negli affari di Catania, pubblica inchieste sul malaffare e notizie sulle attività dell’antimafia sociale.
“Sono entrati a casa mia – racconta Orioles – mentre
ero fuori a pranzo. Non era difficile entrare. La mia porta ha una semplice
serratura Yale e io non avevo dato la doppia mandata. Chi è entrato ha
rovistato, ha trovato due portafogli e un porta documenti, li ha aperti e li ha
lasciate in bella evidenza su un tavolo, col rispettivo contenuto (documenti e
soldi) posati ordinatamente accanto. Non è stato toccato niente altro. In
particolare i miei computer non sono stati toccati. Ho sporto regolare
denuncia”. Le indagini sono in corso.
Gli articoli per cui il giornale di Orioles può avere
suscitato reazioni di questo tipo sono numerosi. L’ultimo numero, ad esempio,
contiene un articolo di Antonio Mazzeo su ciò che accade a
Falcone, un piccolo comune di tremila abitanti a pochi chilometri da Milazzo,
dove sono state denunciate infiltrazioni mafiose e alcuni esponenti politici
hanno chiesto al prefetto lo scioglimento del consiglio comunale. Gli
amministratori comunali hanno reagito con una querela.
ASP per www.ossigenoinformazione.it
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