Carlo Alberto Dalla Chiesa |
Il ministro dell'Interno, Annamaria
Cancellieri, domani, in occasione del trentennale dell'assassinio del Prefetto
Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente
della Polizia di Stato Domenico Russo, sarà a Palermo e, alle ore 10.00, sul
luogo della strage, in Via Carini, deporrà una corona d'alloro in
rappresentanza del Governo. Lo rende noto un comunicato del Viminale. Successivamente
il ministro assisterà alla celebrazione della Santa Messa, presso la Chiesa di
San Giacomo dei Militari, all'interno della Caserma "Carlo Alberto dalla
Chiesa", sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia. Nel pomeriggio il
ministro Cancellieri sarà a Torino per commemorare il Prefetto Dalla Chiesa
anche in terra piemontese. "Fu un gesto così palese, smaccato, squassante, "qualche giorno dopo
l'assassinio di mio padre diedi un'intervista a Giorgio Bocca. Ricordo che feci
dei nomi, dissi che era stato un delitto politico e di cercare i mandanti nella
Dc, dopo trent'anni non ho cambiato idea". Così alla Stampa il figlio
Nando.
L'ALBUM FOTOGRAFICO DELLA COMMEMORAZIONE DI CORLEONE
"Allora - aggiunge - non avevo alcuna esperienza politica, ma lo
riconfermo in pieno. Fu una cosa così sfrontata che mi rimprovero di non avere
nemmeno immaginato che potessero ucciderlo. Pensavo che se lo avessero fatto
davvero, sarebbe stato come firmare il delitto. Non immaginavo ancora che in
Italia in pochi avrebbero voluto vedere la firma". Intervistata dal
Corriere della Sera l'altra figlia del generale, Rita Dalla Chiesa, che domani
per la prima volta sarà sul luogo del massacro per le commemorazioni ufficiali.
"Ci sono voluti trent'anni e mi sono decisa all'ultimo momento - dice -.
Accompagnata da mia figlia Giulia che non aveva mai messo piede in questa
città". Rita spiega che tornerà a vivere a Palermo: "quando smetterò
di lavorare, questo sarà il mio posto. Io ci voglio vivere a Palermo. Bella
com'è. Dico a me stessa che la speranza dei palermitani onesti non è
finita". "Il generale Dalla Chiesa denunciò pubblicamente il
proprio isolamento e la mancanza di risorse per combattere quella che fu la più
grande sfida della sua vita: la battaglia contro Cosa Nostra". Lo afferma,
in una nota, il presidente della Commissione Antimafia Europea Sonia Alfano
."E' evidente che Dalla Chiesa cadde vittima di quell'isolamento che aveva
denunciato e di collusioni istituzionali. I vertici di Cosa Nostra sono stati
condannati all'ergastolo per quell'eccidio, ma i mandanti politici sono sempre
rimasti anonimi e impuniti".L'ALBUM FOTOGRAFICO DELLA COMMEMORAZIONE DI CORLEONE
(La
Repubblica, 02 settembre 2012)
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