I funerali del cardinal Martini |
Sotto la pioggia intermittente, in oltre
ventimila hanno atteso pazientemente che si aprissero le porte del Duomo di
Milano per salutare per l'ultima volta quell'uomo alto e austero che per oltre
22 anni è stato il loro pastore. Tutti, credenti e non, con il loro, personale
ricordo dell'arcivescovo emerito di Milano, Carlo Maria Martini, che venerdì
scorso si è spento a 85 anni, logorato dal morbo di Parkinson, che lo ha accompagnato
negli ultimi anni senza che la malattia gli impedisse di continuare
incessantemente a ragionare di fede e a cercare di gettare ponti verso chi non
credeva o credeva in modo diverso. Lo testimoniava la presenza nella Cattedrale
di seimila persone e di esponenti di tutte le religioni. Fuori dal Duomo, altre
15 mila partecipavano, guardando dai maxischermi, alla cerimonia celebrata
dall'arcivescovo di Milano, Angelo Scola. Ed è stato il cardinale Scola a
rimarcare che "la morte del cardinale è stata veramente personale perché
destinata alla sua personale, inconfondibile risurrezione". E le
"diversità di temperamento e di sensibilità" nella Chiesa "come
le diverse letture delle urgenze del tempo, esprimono la legge della comunione:
la pluriformità dell'unità".
Papa Benedetto XVI ha ricordato Carlo Maria Martini come un "pastore della
Chiesa generso e fedele" con un messaggio affidato a cardinale Angelo
Comastri, vicario del Santo Padre in Vaticano: "E' stato un uomo di Dio,
che non solo ha studiato la Sacra scrittura ma l'ha amata intensamente, ne
ha fatto la luce della sua vita, perché tutto fosse 'ad maiorem Dei gloriam',
per la maggior gloria di Dio". Davanti al premier Mario Monti, ai ministri
Piero Giarda, Andrea Riccardi, Renato Balduzzi, Lorenzo Ornaghi, al sindaco
Giuliano Pisapia, al governatore Roberto Formigoni e a una trentina di
parlamentari, l'arcivescovo Scola ha ricordato come "la lunga vita del
cardinale Martini è specchio trasparente di perseveranza, anche nella prova
della malattia e della morte".
Ha tradito una forte emozione l'immediato successore di Martini, Dionigi Tettamanzi: "Il cardinale Martini mi ha imposto le mani per la consacrazione episcopale. Lui è stato, per me come per tantissimi altri, punto di riferimento per interpretare le divine Scritture, leggere il tempo presente e sognare il futuro, tracciare sentieri per la missione evangelizzatrice della Chiesa in amorosa e obbediente docilità al suo Signore. Il cardinale Martini mi ha accolto come suo successore sulla cattedra di Ambrogio e Carlo consegnandomi il pastorale mentre mi diceva: 'Vedrai quanto sara' pesante!'". Nel primo banco la sorella del cardinale, Maris, con altri famigliari. Maris Martini in mattinata aveva partecipato a un momento di preghiera che gli ebrei milanesi avevano voluto promuovere proprio in quella che per lunghi anni fu la casa di Martini: l'Arcivescovado. E la casa di Martini rimarrà Milano: le sua salma è stata tumulata nella navata sinistra del Duomo, ai piedi dell'altare della Croce di San Carlo Borromeo.
Ha tradito una forte emozione l'immediato successore di Martini, Dionigi Tettamanzi: "Il cardinale Martini mi ha imposto le mani per la consacrazione episcopale. Lui è stato, per me come per tantissimi altri, punto di riferimento per interpretare le divine Scritture, leggere il tempo presente e sognare il futuro, tracciare sentieri per la missione evangelizzatrice della Chiesa in amorosa e obbediente docilità al suo Signore. Il cardinale Martini mi ha accolto come suo successore sulla cattedra di Ambrogio e Carlo consegnandomi il pastorale mentre mi diceva: 'Vedrai quanto sara' pesante!'". Nel primo banco la sorella del cardinale, Maris, con altri famigliari. Maris Martini in mattinata aveva partecipato a un momento di preghiera che gli ebrei milanesi avevano voluto promuovere proprio in quella che per lunghi anni fu la casa di Martini: l'Arcivescovado. E la casa di Martini rimarrà Milano: le sua salma è stata tumulata nella navata sinistra del Duomo, ai piedi dell'altare della Croce di San Carlo Borromeo.
(La Repubblica, 03
settembre 2012)
Nessun commento:
Posta un commento