Cirignotta, commissario dell'Asp di Palermo |
SANITA'.
Firmati i decreti di nomina a commissari per tre dei quattro direttori generali
Ormai li hanno ribattezzati i «traghettatori» della Sanità. Sono gli ex
direttori generali, tre dei quali bocciati dall'Agenas, l'Agenzia ministeriale
che vigila sui servizi sanitari si tratta di Salvatore Cirignotta (Asp
Palermo), Salvatore Di Rosa (Villa Sofia-Cervello) e Mario La Rocca
(Policlinico) e l'attuale commissario straordinario dell'azienda ospedaliera
«Civico», Carmelo Pullara che fino alla elezione del nuovo presidente della
Regione avranno il compito di «governare» le aziende di loro competenza e, non
appena sarà formato il nuovo Governo «passare la mano» ai nuovi direttori
generali. Ha fatto discutere il fatto che tre manager pur aver ottenuto il parere
negativo dall'Agenas, sono usciti dal portone principale delle loro aziende per
farvi rietro attraverso la finestra.
Il loro contratto infatti è scaduto ieri, quindi l'assessore regionale per la
Salute, Massimo Russo, che tra l'altro ha annunciato le sue dimissioni,
coerentemente, così come è stato riferito attraverso una nota, con quanto
previsto dalla legge n. 43 del 2 agosto 2012, approvata ad inizio di agosto
dall'Assemblea regionale siciliana, ha conferito l'incarico di commissario straordinario
agli stessi manager che hanno guidato le aziende sanitarie fino a oggi.La legge, infatti, non consente di procedere alla nomina di un direttore generale ma prevede «la nomina di un commissario straordinario da individuarsi prioritariamente nel medesimo soggetto la cui nomina viene a cessare».
L'assessore Russo nel procedere ai decreti ha voluto pure spiegare i motivi che hanno portato alla riconferma anche di coloro i quali sono stati bocciati dall'Agenas: «Non trattandosi di un rinnovo del mandato di direttore generale, le valutazioni espresse dall'Agenas risultano inconferenti rispetto all'obbligo, introdotto dalla legge regionale, di nominare commissari straordinari gli stessi direttori generali arrivati a scadenza naturale del loro contratto. D'altra parte, la ratio della legge è quella di assicurare la continuità amministrativa delle aziende per qualche settimana e di rimettere al nuovo governo regionale la scelta dei nuovi manager».
La Sicilia, 1.9.2012
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