Maxi-commessa negli Stati Uniti d’America per l’azienda leader italiana produttrice di armi da guerra leggere. Il dipartimento di U.S. Army ha comunicato l’affidamento a Beretta USA Corporation, la società controllata dalla holding con sede negli States, di un contratto per il valore di 64 milioni di dollari per la fornitura di 100.000 pistole M9 calibro 9mm, la versione americana della famosa 92FS Parabellum. L’intera produzione avverrà nei prossimi cinque anni negli impianti Beretta di Accokeek, Maryland, dove sono attualmente impiegati 300 lavoratori.
“Questo ordinativo è un’ulteriore
conferma dell’interesse e del supporto delle forze armate americane per la
nostra pistola”, ha dichiarato Ugo Gussalli Beretta, presidente di Beretta Holding.
“La M9 rimane l’arma di riferimento di U.S. Army e supporterà le truppe sul
campo per i prossimi anni”. Entusiasta pure Gabriele de Plano, vicepresidente
di Beretta USA Corporation,
che ha dichiarato di “non vedere l’ora” di poter lavorare con l’esercito
statunitense “per personalizzare l’attuale configurazione della pistola M9 con
le soluzioni a disposizione per i nuovi modelli 92A1 e 96A1”, ampliando
l’offerta e i business.
Ad oggi, sono oltre 600.000 le
Beretta M9 già consegnate alle forze armate e di polizia Usa. Il Dipartimento
della difesa è uno dei clienti esteri più consolidati della holding fondata
quasi cinquecento anni fa a Gardone Val Trompia (Brescia). La prima importante
commessa risale al 1979, quando fu consegnata una partita di pistole modello 92
al reparto d’assalto speciale “SEAL Team 6” della Marina militare. Nel 1985 fu
invece sottoscritto un contratto del valore di 75 milioni di dollari per la
fornitura di 315.930 pistole M9 ai reparti dell’esercito, della marina,
dell’aeronautica militare, del Corpo dei marines e della U.S. Coast Guard. Per
avviare la produzione in serie delle pistole d’ordinanza, i Beretta dovettero
costituire nel 1987 la corporation sussidiaria con sede negli Usa.
Due anni più tardi, giunse un
ulteriore ordine di 50.000 pistole 92FS da parte della polizia federale e delle
unità assegnate al pattugliamento e controllo delle frontiere. Altre 18.744
pistole modello 92FS furono consegnate nel 2002 alla U.S. Air Force, mentre tre
anni più tardi Beretta Usa
Corporation sottoscrisse 13
differenti contratti con il Pentagono, tra cui quelli per la fornitura di
60.000 pistole M9 all’aeronautica e all’esercito Usa e 3.500 pistole modello
M9A1 e 140.000 special al Corpo dei marines. Nel settembre
del 2007, U.S. Army e U.S. Navy fecero un nuovo ordine di 10.576 pistole 92FS.
Nel febbraio 2009, Beretta Usa Corporation ricevette dal Pentagono una commessa
di 450.000 pistole M9 e relative munizioni, per un valore complessivo di 220
milioni di dollari, “il maggiore contratto d’acquisto di pistole dalla fine
della Seconda Guerra Mondiale”, come fu rilevato dalla stampa statunitense.
Ventimila di quelle pistole furono poi trasferite da U.S. Army al ricostituito
esercito iracheno.
La produzione di Beretta Holding
S.p.a. copre ormai quasi tutta la gamma delle armi leggere: rivoltelle,
doppiette e fucili a canne sovrapposte, fucili da caccia e sportivi, carabine,
fucili d’assalto, pistole mitragliatrici e ad azione semiautomatica. Il noto
Gruppo della Val Trompia dichiara di occupare 2.600 unità e controlla
direttamente altre aziende che operano nel settore delle armi portatili (Sako,Uberti, Stoeger, Benelli Armi e Franchi).
Il bilancio per l’esercizio 2011 di Beretta Holding ha evidenziato un utile
netto consolidato di 31,2 milioni di euro (27 milioni nell’esercizio 2010). Il
fatturato è stato pari a 481,8 milioni di euro con un +7% rispetto all’anno
precedente. “Al conseguimento di questo risultato hanno principalmente
contribuito le vendite al settore civile e sportivo, ma il settore difesa ed
ordine pubblico conferma al 18% circa la propria incidenza sul giro d’affari
complessivo”, scrivono i manager nell’ultima relazione annuale. “Per quanto
riguarda la distribuzione geografica del giro d’affari, i mercati esteri
continuano a pesare per circa il 90% del fatturato consolidato; oltre il 45%
del totale è riferibile al Nord America”.
Le armi Beretta sono in dotazione
alle forze armate e di polizia di innumerevoli paesi al mondo. In Italia,
Polizia di stato, Carabinieri e Guardia di finanza sono armati con le 92SB.
Nella confinante Francia, la Gendarmerie Nationale e l’Armée de l’Air hanno
adottato invece il modello 92G (110.000 pistole consegnate a partire del 1987).
In Spagna è stata la Guardia Civil a sottoscrivere nel 2002 un accordo con
Beretta per la fornitura di 45.000 pistole 92FS. Quarantamila le pistole dello
stesso genere consegnate invece alla polizia nazionale turca. Nell’aprile del 2007, la holding
italiana ha pure firmato un contratto per la fornitura alla polizia di
frontiera canadese delle pistole semiautomatiche Px4 Storm. Il fucile d’assalto Beretta ARX 160 è stato adottato di recente da alcune
unità dell’esercito del Turkmenistan, mentre il fucile a pompa semiautomatico Benelli M3 è andato ad armare i militari
neozelandesi. “La nuova fornitura all’esercito statunitense, il più importante
del mondo, rappresenta per noi una sorta di passaporto per ottenere commesse di
moltissimi altri paesi”, ha dichiarato Carlo Ferlito, direttore generale di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta.
L’annuncio-speranza di chissà quali nuovi affari per gli insaziabili produttori
e mercanti di strumenti di guerra “leggeri” delle valli bresciane.
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