Sono tutti molto giovani, in maggioranza ragazze, nella prima riunione i ragazzi si presentano gli uni agli altri, esprimendo le motivazioni che li hanno spinti a partecipare al progetto. Ascoltarli è un beneficio per il cuore e per la mente, come per incanto si dimenticano le amarezze che tutti noi viviamo a causa di questo brutto periodo così incerto per il nostro futuro. I giovani sono cosapevoli dei problemi, della mancanza di lavoro, dei momenti difficili che ci aspettano, ma sono determinati, decisi a non arrendersi.
Mi ricordano le rondini, così piccole e forti, ma che ogni anno,
affrontano un viaggio lunghissimo, pieno di ostacoli, ma sanno trovare la
strada giusta per tornare al nido.
Il loro entusiasmo è contagioso anche per noi pensionati che veniamo a
Corleone con il compito di cucinare, preoccupati di riuscire a farlo bene. Ogni
giorno è una piccola scommessa; conciliare qualità e quantità, un impegno
che affrontiamo con il prezioso aiuto deli amici siciliani. Lavoriamo insieme, giovani e meno giovani, nei campi e in cucina, animati
dagli stessi obiettivi, ci battiamo per la giustizia, la legalità, orgogliosi
di partecipare ad uin progetto straordinario. capace di coinvolgere varie
generazioni e sempre più apprezzato anche da i cittadini corleonesi. Ci sentiamo parte della Cooperativa "Lavoro e non solo",
motivati, pronti a tornare, consapevoli che dopo Corleone l'impegno deve
continuare: ogni giorno, in ogni luogo, al Sud. al Centro, al Nord, perchè la
mafia non ha confini e ovunque mette malefiche radici. Un grazie di cuore ai soci della Cooperativa, all'Arci, allo Spi
Cgil, per aver dato vita al progetto "Liberarci dalle spine". Tornando a casa, so già che racconterò a tanti giovani, genitori,
e nonni, questa splendida esperienza.
Adriana di Arezzo
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