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Corleone, 19.7.2012, il sindaco (di spalle) arringa la folla |
La risposta “orale” data nella seduta consiliare di
lunedì sera dal sindaco Lea Savona all’interrogazione sulla “provocazione”
della consegna delle chiavi della città al boss mafioso Matteo Messina Denaro,
presentata da me e da Mario Giarratana, ha complicato ancora di più una vicenda
che già era complicata di suo. Infatti, sia i toni usati dal primo cittadino,
sia il merito della risposta (insieme ai toni e al merito della risposta scritta
del 1° agosto), hanno dato un quadro preoccupante delle capacità di governo
della nostra classe dirigente. Illustrando l’interrogazione, avevo sottolineato
che il nostro scopo non era quello di criminalizzare qualcuno, ma di far
riflettere l’amministrazione comunale sui danni che può arrecare un uso
eccessivo e scriteriato della “provocazione”.
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La risposta scritta del sindaco all'interrogazione con un'acca di troppo... |
Insomma, volevo indicare al
sindaco una via d’uscita dal “pantano”. Senz’esito. Il sindaco Savona, che non
ama le verità relative (quelle alla portata di noi umani), ma solo la verità
assoluta, ha difeso a spada tratta il suo infallibile operato. “Non ho deciso
da sola – ha detto – la provocazione della sagoma del boss mafioso Matteo
Messina Denaro. Ho partecipato ad una riunione nei locali del tribunale, dove c’erano
anche altri sindaci, avvocati e giudici. C’erano, tra gli altri, anche l’avv.
Di Lorenzo, l’avv. Puccio, il giudice Cimò, l’avv. Maurici. Proprio
quest’ultimo ha proposto di inscenare la provocazione della consegna delle
chiavi ad una sagoma di Matteo Messina Denaro. E la sua proposta è stata
condivisa da tutti. Io ho tratto le conclusioni ed ho ordinato, a mie spese,
alla ditta Tecno Service di Corleone la realizzazione della sagoma, che poi un
impiegato della stessa ditta ha attaccato al cancello del Tribunale. La sera
del 19 luglio ho fatto aprire il cancello da Pippo Di Gregorio, impiegato del
tribunale”. “Mi meraviglio – ha concluso il sindaco – che Cimò e gli altri
presenti non si siano assunti le proprie responsabilità”. Si tratta di
affermazioni molto gravi, la cui valutazione (insieme ai contenuti della
risposta scritta del 1° agosto) è bene che la facciano le autorità competenti,
a cui ho chiesto che la presidenza del consiglio comunale invii tutte le
“carte”. (d.p.)
3 commenti:
Nessun commento!
...ecco il mio commento a proposito...
http://www.cittanuove-corleone.net/2012/08/corleone-lea-savona-la-sagoma-del-boss.html
COMMENTI DEL 10 AGOSTO TRASCRITTI PER FACILITARNE LA LETTURA:
Leoluca Criscione ha detto...
...piu' ridicolo che geniale!!
PS: nella lettera di risposta del sindaco Lea Savona, suggerirei di correggere
….che ha collocare la sagoma….
con
...che a collocare la sagoma...
10 agosto, 2012 06:44
DINO PATERNOSTRO ha detto...
Caro Leo, sarebbe come chiedere di correggere qualche verso della Divina Commedia! Padre Dante l'ha scritta in una data maniera e noi possiamo solo leggere e commentare, ma non modificare.
Lo stesso vale per la missiva della d.ssa Leoluchina Savona (stranamente, nemmeno scritta su carta intestata del comune e nemmeno protocollata, come l'a-b-c della corretta procedura amministrativa insegna...): va pubblicata integralmente, errori pacchiani compresi.
10 agosto, 2012 12:16
Leoluca Criscione ha detto...
…questa vicenda non mi convince: troppo 'oscura'!
Un errore del genere ("ha collocare" al posto di "a collocare") non è un errore "dantesco" e ancora meno un errore di battuta!. Esso indica semplicemente una conoscenza della lingua italiana… 'per sentito dire'!
A mio giudizio, la missiva in questione NON è stata scritta dalla dott.ssa Savona (che si firma, erroneamente d.ssa Savona!?)!
Il non uso di carta intestata e il fatto che la missiva non sia stata protocollata sono 'indicatori' a favore della mia "cattiveria".
Mi dispiace per Lea!
10 agosto, 2012 21:18
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