Corteo per la morte di una ragazza nigeriana |
Mentre
in Sicilia i negozi falliscono investiti dalla implacabile crisi economica
dell’euro, mentre le fabbriche licenziano e chiudono i battenti, la fabbrica
del sesso prospera e va a gonfie vele. Il
suo fatturato annuale è da capogiro: 30.000.000 di euro. Quasi 28.000 euro al
giorno. Un
fiume di denaro scorre sotto i nostri occhi e i clienti o drogati del sesso
sono in aumento. I
protagonisti di questo miracolo economico sono le organizzazioni nigeriane
della tratta. Le
operaie del sesso sono le nuove schiave che, a costo zero, lavorano giorno e
notte nei viali della favorita o sul lungo mare del foro italico, vendendo il
loro corpo tutti i giorni dell’anno per pagare “il loro debito” e riscattarsi
dalla schiavitù.
*coordinamento antitratta "Favour e Loveth"
Ci
vogliono due tre anni per pagare dai 60.000 alle 100.000 euro, talvolta anche
quattro o cinque anni. E spesso, come
risulta dal rapporto dell’UNICRI e dal ministero degli esteri,alla favorita,
tra le nuove schiave reclutate a Benin City ci sono diverse minorenni, più
docili e più manovrabili dalle loro “mamam”. A
Palermo ci sono più di 500 nigeriane ridotte in schiavitù per la fabbrica del
sesso, sono esse che producono queste cifre da capogiro, sono esse la forza
lavoro delle nuove mafie che si sono radicate da quasi dieci anni nel nostro
territorio, dopo avere occupato le strade delle grandi città del nord Italia e
di mezza Europa.*coordinamento antitratta "Favour e Loveth"
Provengono
quasi tutte da Benin City attraverso le carrette del mare o con documenti falsi
in aereo accompagnate dai loro carnefici, dalle mamam, arricchitesi sulla pelle
delle povere ragazze vendute dalle loro famiglie con la promessa di un avvenire
migliore.
C’è
qualcuno che possa ingenuamente pensare che “cosa nostra” che vede, sotto i
suoi occhi, nei suoi territori,scorrere questo inarrestabile fiume di denaro non abbia la sua parte e non
controlli questo enorme businesss?
Da
15 anni il “Pellegrino della terra” lotta per recuperare le ragazze dalla
strada e offrire loro una alternativa di vita. Da meno di un anno, a seguito
della morte di due ragazze nigeriane Favour, uccisa e poi bruciata da un
cliente ,(adesso consegnato alla giustizia), e Lovethtrovata morta in via
filippo Iuvara una tragica domenica mattina tra i cassonetti dell’immondizia,
si è costituito il coordinamento anti-tratta che prende il nome dalle due
ragazze morte tragicamente.
Il
coordinamento costituito da oltre 20 associazioni non solo non vuole
dimenticare le due ragazze schiavizzate e morte sulla strada ma, vuole lottare
per liberare dalla schiavitù le ragazze della tratta non solo nigeriana ma
anche rumena, albanese….
Il
coordinamento chiede che scenda in campo l’istituzione non solo per reprimere e
consegnare alla giustizia gli schiavisti ma per debellare, nel nostro secolo,
ancora una volta la schiavitù.
La
lotta alla mafia è stata per il sindaco Orlando il cavallo di battaglia della
primavera di Palermo ora, dopo vent’anni, Orlando ritornato in campo non può
ignorare che sotto i nostri occhi si consuma una delle più vergognose
violazioni dei diritti umani, la schiavitù di giovani donne e ragazze in un
mercato vergognoso ed indegno, gestito dalle nuove mafie emergenti.
Il
sindaco Orlando non può ignorare che la mafia nigeriana, assieme alle altre
mafie dell’est europeo, ( rumena, albanese, ….)
hanno preso piede nel territorio di Palermo, e come in tutte le nazioni
più ricche d’Europa, hanno esteso i loro tentacoli e inaugurato le nuove
schiavitù nel nuovo millennio.
Oggi
è tempo che le Istituzioni prendano coscienza delle nuove organizzazioni
criminali transnazionali che occupano i nostri territori eintervengano con
tutto il peso della loro autorità e autorevolezza.
Le associazioni di volontariato continueranno a stare in
prima linea giorno dopo giorno, perché avvertiamo il senso morale che ci
proviene dall’essere uomini consapevoli e liberi, perché “odiamo gli
indifferenti” come ci ricorda Antonio Gramsci:
“Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro
piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha
svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò
che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere
inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro
le mie lacrime.”
Nino Rocca
coordinamento antitratta "Favour e Loveth"
Nino Rocca
coordinamento antitratta "Favour e Loveth"
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