I sindaci alla manifestazione |
ROMA - Fanno il verso alla spending review targata Mario Monti. E intitolano la loro protesta "No alla tagling review". Un'invasione fatta di fasce tricolore. Coordinati dall'Anci, centinaia di sindaci, avvocati e semplici cittadini, hanno riempito piazza Sant'andrea della Valle, nel pieno centro di Roma. Obiettivo: manifestare contro i tagli agli enti locali varati dal governo. Tanti i primi cittadini. Da Piero Fassino a Gianni Alemanno, in rappresentanza dei comuni di tutta la penisola. E dopo il vertice con il governo, l'amarezza aumenta. "Un incontro andato malissimo".
La questione Tribunali. Nel mirino di sindaci e avvocati anche i tagli alla giustizia. Decine gli striscioni contro la chiusura dei tribunale di Avezzano, Mistretta, Tolmezzo, Capri, Sulmona e Casoria. Una protesta animata e colorata, fatti di trombette e fischietti. E una delegazione dell'Anci è stata ricevuta in Senato dal presidente Renato Schifani. Tra gli interventi quello di Gianni Alemanno: "È Importante che oggi ci sia questa grande manifestazione unitaria di tutti i sindaci". Ancora: "Siamo tutti qui a dire che i comuni non possono essere umiliati un'altra volta, la spending review è un taglio lineare che si abbatte su tutti i comuni".
Tagli sproporzionati. Per Piero Fassino, sindaco di Torino, "i tagli effettuati nella spending review nei confronti degli enti locali sono sproporzionati e lo stesso rigore non è stato applicato nei confronti della gestione dei ministero". E il primo cittadino di Torino aggiunge: "In questi anni è stato chiesto troppo a province, regioni e comuni e si è chiesto poco o nulla ad altri".
Anci: "Rischio conflitto". Poi il presidente dell'Anci, Graziano Delrio: "'Se non verranno accolti i nostri emendamenti si aprirà un conflitto gravissimo istituzionale perchè le forze politiche hanno detto di condividere la nostra impostazione". Ancora: "C'era stata presentata una manovra che doveva tagliare gli sprechi e abbiamo dato la massima collaborazione e abbiamo proposto delle misure". Invece, si sta realizzando "una riduzione dei trasferimenti che è totalmente inaccettabile". Infine l'auspicio: "Spero che Monti se ne renda conto e che proponga una coerenza rispetto a quello che c'era stato annunciato".
Gli esodati. Secondo Gilberto Pichetto Fratin, Pdl, relatore del decreto sulla spending review, "è difficile un ulteriore allargamento della platea dei salvaguardati tra gli esodati, oltre i 55.000 per i quali sono state già individuate le risorse". Ancora: "L'ulteriore allargamento dipende dal governo e dalle risorse di cui può disporre. Finora l'esecutivo non si è espresso e non ci sono argomenti per dare spazio a questa richiesta di allargamento della platea".
Federculture. "Se il decreto sulla spending review viene convertito in legge così com'è, rischia di saltare tutto il sistema della cultura non statale in Italia". E' questo il grido d'allarme lanciato oggi nel corso di una conferenza stampa da Federculture. L'associazione ha anche presentato degli emendamenti per modificare alcuni commi degli articoli 4 e 9 del testo. "Le forze politiche di tutti gli schieramenti hanno recepito le nostre proposte, elaborate insieme con l'Anci, contenute in questi emendamenti. Ma è una lotta contro il tempo", dice il presidente Roberto Grossi. Intanto dovrebbe saltare il taglio di 30 milioni di euro previsto per la ricerca.
Le farmacie. E giovedì 26 luglio le farmacie resteranno chiuse. Sarà la prima di "una serie di iniziative di protesta". Lo afferma Annarosa Racca, presidente di Federfarma, confermando la serrata contro le misure previste in materia di spesa farmaceutica dal decreto sulla spending review. "Siamo virtuosi e ci puniscono", osserva Racca. "Possiamo affermarlo: la farmacia italiana rispetta da anni il tetto di spesa programmato. Gli sprechi della sanità sono altrove".
(La Repubblica, 24 luglio 2012)
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