Il ministro dell'Interno Cancellieri |
Il Consiglio dei ministri di oggi, a seguito dell'accertamento di infiltrazioni della criminalità organizzata che condizionano l'attività dell'amministrazione locale, ha disposto il commissariamento, affidando la gestione amministrativa a commissioni straordinarie, dei Comuni di Misilmeri (Palermo) e Campobello di Mazara (Trapani). Le commissioni straordinarie, ricorda il comunicato diffuso da Palazzo Chigi, eserciteranno le funzioni spettanti al Consiglio comunale, alla giunta e al sindaco, fino all'insediamento degli organi ordinari. I condizionamenti mafiosi sull'amministrazione comunale di Misilmeri erano emersi nell'inchiesta "Sisma" che il 17 aprile scorso aveva portato all'arresto di cinque persone. Lo scorso 5 luglio, sempre nell'ambito di questo procedimento, erano stati notificati avvisi di garanzia al sindaco, Piero D'Aì, eletto da una coalizione di Udc e liste civiche, e all'ex vicepresidente del Consiglio comunale, Giampiero Marchese, entrambi indagati per l'ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa. Il Comune di Campobello di Mazara, che ricade nel territorio del boss Matteo Messina Denaro, l'ultimo grande latitante di Cosa Nostra, era finito invece in un'indagine che il 16 dicembre del 2011 aveva portato all'arresto di 11 persone, tra le quali il sindaco Ciro Caravà. Esponente del Pd, Caravà fino ad allora si era messo in luce per il suo impegno antimafia e che aveva, tra l'altro, disposto la costituzione di parte civile nei processo dell'amministrazione da lui guidata.
In un comunicato ufficiale, l'ultimo della sua amministrazione, il sindaco Pietro D'Aì, sostiene di essersi dimesso prima della decisione del Consiglio dei ministri. Tuttavia, la nota è arrivata , dopo quella di Palazzo Chigi.
"Il sindaco di Misilmeri, Piero D'Aì, - è scritto - ha rassegnato le dimissioni stamattina, poco prima che il Consiglio dei ministri disponesse lo scioglimento del Comune per infilitrazioni mafiosa. Con il sindaco, che è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, si sono dimessi anche gli assessori Pietro Carnesi, Nino Pizzo e Pietro Montanelli.
D'Aì in una lunga lettera al prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, si dice "certo di avere servito con dignità, onestà, semplicità ma anche con orgoglio la mia città alla quale oggi mi sento maggiormente legato scegliendo la via delle dimissioni". D'Aì, che sotiene di "non avere posto in essere un solo atto gradito ai mafiosi", assicura che fornirà "ampie delucidazioni" ai magistrati e lamenta che durante il suo mandato ha subito "l'ostracismo di apparati comunali e di rappresentanti politici eletti in Consiglio comunale che hanno lavorato per delegittimare la mia amministrazione".
Con lo scioglimento di oggi, Misilmeri è al terzo commissariamento in venti anni: un record.
(La Repubblica, 27 luglio 2012)
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