Il consiglio comunale di Corleone: "No alla soppressione del Tribunale"
Un momento della seduta del consiglio
CORLEONE - Ieri sera, il consiglio comunale di Corleone ha approvato un ordine del giorno, con cui si chiede allo Stato di ripensare la chiusura della sezione distaccata di Corleone del Tribunale di Termini Imerese. Una richiesta unanime dell'intero consiglio, di tutte le forze politiche, del sindaco e della giunta. A lanciare il grido d'allarme il primo cittadino, Lea Savona, secondo cui "l'annunciata soppressione sta a significare che lo Stato abdica al suo ruolo e riconsegna Corleone nella mani dei boss mafiosi". Un'affermazione un po' sopra le righe, da cui hanno preso le distanze i consiglieri di centrosinistra, secondo cui non bisogna mai rinunciare alla sobrietà di linguaggio, specie se si è rappresentanti delle istituzioni. Non c'è dubbio - hanno sottolineato un po' tutti - che chiudere il tribunale significherebbe abbattere un simbolo di legalità. E il linguaggio simbolico in terra di mafia è molto importante. Da qui la richiesta al Presidente della Repubblica, che recentemente è stato a Corleone, al Governo, ai presidenti di Camera e Senato e ai Gruppi parlamentari di adoperarsi affinchè il tribunale a Corleone non sia soppresso. Un'interrogazione al ministro della giustizia è stata annunciata dal se. Giuseppe Lumia. Mentre sono in corso contatti con l'ANCI nazionale per trovare una possibilità di deroga al decreto di soppressione.
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