Le dichiarazioni rilasciate a mezzo
stampa dagli Assessori Regionali Vecchio e Armao sui
forestali e sulle spese sostenute per il settore, inesattezze e provocazioni a
parte, rappresentano l’ulteriore prova dell’inadeguatezza dell’attuale Governo,
di cui entrambi sono espressioni, a tutelare gli interessi delle popolazioni
siciliane, come dell’ambiente e del territorio. Definire spreco la spesa sostenuta
per preservare e migliorare i boschi in una regione caratterizzata da degrado
ambientale, depauperamento del
territorio e desertificazione, ma anche di tragedie umane come Giampilieri e
Saponara testimoniano, di fatto significa ignorare che le condizioni dello
sviluppo passano solo attraverso la progettazione e realizzazione di un
ambiente sano e tutelato.
Studi seri hanno dimostrato che per
ogni milione investito in prevenzione, se ne risparmiano 100 per riparare i
danni! A livello di Unione Europea la
scelta dell’implementazione delle foreste è assunta come strategica e vitale
per la crescita anche economica! in Sicilia, dove tanti e vergognosi sono gli
sprechi di cui sono piene le pagine dei mass media, no!
Siamo curiosi di conoscere quanto è
stato corrisposto alla commissione incaricata della spending review per fornire
dati non rispondenti alla realtà delle cose. Sarebbe bastata una semplice
verifica presso gli Uffici dell’Amministrazione forestale per acquisire ad
esempio che la spesa nel 2005 non è stata di 75 milioni di Euro, ma di circa
215; che nel 2011, per effetto
dell’aumento delle giornate, l’importo è stato di circa 335!. Analogamente
risultano fuorvianti i costi per singolo
addetto che nel 2005 per i 101nisti erano di 8.080 euro e per i 5inisti di
5.850 euro; mentre nel 2011 per i 151nisti sono stati euro 13.202, e per i 101nisti euro 8.830.
Abbiamo il sospetto, invece, che
gli attacchi concentrici di pezzi di questo Governo, siano un maldestro
sotterfugio funzionale a camuffare le inadempienze e la non volontà del Governo
nel rispettare gli impegni sottoscritti
e non mantenuti come il rinnovo del Contratto integrativo fermo al 2001; il
riordino legislativo del comparto, e il processo di stabilizzazione degli
operai, dato che la qualità dei boschi non può essere disgiunta dalla qualità
del lavoro.
A quanto pare lo sport preferito in
questo scorcio di fine legislatura è proprio quello di far pagare ai lavoratori
agricoli ed alle loro famiglie scelte sbagliate o mancate queste ultime vera
causa del crac finanziario di questa regione. E a meno che l’opzione cinica non
sia quella di fare cassa, licenziando i lavoratori; qualcuno dovrebbe
meditare quale sia il settore che oggi
con 320 milioni dà lavoro a oltre 26 mila famiglie; lavoro utile e non
assistito come si cerca di contrabbandare.
E’ contro queste insensibilità e
vergogne che la categoria giorno 11 luglio attuerà lo sciopero generale contro
il Governo, le cui motivazioni verranno illustrate alla vigilia attraverso
apposita conferenza stampa; auspicando che presto questa fase della vita politica siciliana resti a
monumento di come una regione non vada mai governata.
Palermo, 30 Giugno, 2012
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