Sulla mietitrebbia confiscata |
Maurizio Pascucci
Coordinatore Progetto Liberarci dalle Spine
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Corleone Diario del 3 luglio 2012
Questa mattina, come sempre, siamo andati a lavorare nei campi e
come al solito la zappa e le forbici non mancavano. Il lavoro è molto faticoso
ma ciò nonostante siamo sostenuti dalla volontà di collaborare per la lotta
contro la mafia.
Nel primo pomeriggio, invece,
siamo andati a Palermo, in via d’Amelio, a vedere l’albero che segna il luogo in
cui fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino; è usanza lasciare su questo albero
un oggetto che ti appartiene come una sorta di omaggio a Borsellino e alla sua
scorta. Noi ragazzi del campo abbiamo deciso di lasciare una citazione del
medesimo magistrato con un cappellino rosso, che siamo soliti usare durante il
lavoro nei campi, firmato da tutti noi. La citazione che abbiamo scelto è la
seguente:
“Uno della mia generazione non
può essere pessimista, uno che ha la mia età ricorda che cosa era la Sicilia
quando ero ragazzo: la mafia non esisteva, chi ne parlava diffamava la
Sicilia.
Oggi in Sicilia la mafia c’è, i giovani sanno che c’è e incominciano a negarle il consenso.
E siccome il consenso è la forza della mafia, penso che prima o poi andrà in
crisi.” Paolo Borsellino
Tornati a casa e cenato siamo
andati a festeggiare con i soci della cooperativa il sequestro di alcuni mezzi
agricoli confiscati alla mafia nello stesso pomeriggio; inoltre ne abbiamo
approfittato per festeggiare il diciottesimo compleanno di una nostra compagna
del campo.
Camilla e Matilde
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