La direzione del Partito Democratico, riunitasi oggi a
Palermo, ha votato a larga maggioranza (solo tre voti contrari e un astenuto su
71 presenti) la relazione del segretario regionale, Giuseppe Lupo. A seguire il testo integrale del documento.
Il Partito democratico
guarda con grande preoccupazione alle attuali condizioni della Sicilia ed alla
amministrazione della Giunta regionale Lombardo. L’immobilismo del governo regionale e la sua incapacità di dare risposte
di sviluppo ed occupazione hanno lasciato il territorio in balia di una grave
crisi, che colpisce maggiormente le realtà sociali più deboli e quelle
produttive.
Questo stallo,che ha dato vita a condivisibili iniziative di protesta
delle forze sociali, è stato aggravato dall’attuale impostazione politica
deteriore,che identifica l’azione istituzionale con la mera occupazione di
potere. Da questo punto di vista la Giunta Lombardo è ormai associabile ad un
vero e proprio comitato elettorale. Elementi,questi,che hanno portato il PD a dichiarare chiusa la fase
iniziale,che aveva le sue ragioni nella necessità di destrutturate il
centro-destra ed escluderlo dal governo della Regione e nella volontà di
avviare una stagione di riforme indispensabili.
Un primo
risultato è stato ottenuto con le annunciate dimissioni del Presidente Lombardo
e con la fissazione delle elezioni regionali per ottobre prossimo.
Di fronte all’attuale accelerazione di tale processo di deterioramento si
rende ora necessaria una svolta anche formale, con la presentazione di una
mozione di sfiducia al Governo Lombardo,che sancisca politicamente la necessità
di chiudere in maniera definitiva l’esperienza dello stesso Governo, andando al
più presto a nuove elezioni.
Il partito impegna dunque il proprio gruppo parlamentare ad adottare le
iniziative e gli atti conseguenti.
Le
drammatiche condizioni economiche e sociali siciliane rendono necessaria
l'apertura di una nuova e responsabile fase politica. In vista delle elezioni
d'autunno, occorre lavorare a un progetto che parta dall'unità del
centrosinistra e riconosca come prioritaria e strategica una alleanza con le
forze e con il campo dei moderati. L'orizzonte entro il quale lavorare a questa
nuova alleanza non può che essere quello dello sviluppo, della partecipazione,
dell'impegno civile.
Il Partito democratico,garantendo tutta la necessaria
collegialità, si propone con forza di tenere alta la tensione sui temi della
legalità e della lotta alla mafia. Priorità che assume una connotazione forte e
particolare nell'anno della ricorrenza del ventennale della uccisione dei
giudici Falcone e Borsellino e degli uomini delle loro scorte, del trentennale
della morte di Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa, del funerale di Stato
di Placido Rizzotto.
Il Partito
democratico, primo partito nazionale, ha l'ambizione e il dovere di promuovere
una stagione di rinnovamento anche attraverso una sua gestione unitaria. Ha
l'ambizione e il dovere di porsi da protagonista nella costruzione
dell’alternativa al centrodestra. Anche per questo il partito proporrà una
grande iniziativa programmatica dalla quale far scaturire un progetto per il
rilancio sociale ed economico della Sicilia.
Il Partito
democratico raccoglie questa sfida e la proietta in una dimensione nazionale.
Lo fa sapendo di essere investito da una grande responsabilità. Consapevole di
essere l’unico partito in grado di coniugare una formidabile capillarità sul
territorio a una visione strategica di sviluppo nazionale incentrata sul
riscatto delle zone e dei ceti deboli.
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