Corleone, Unicredit aiuta la coop "Lavoro e non solo"
Roberto Bertola (Unicredit) firma l'assegno per la coop
«Per la nostra
cooperativa è un riconoscimento importante, che va oltre lo stesso premio in
denaro – dice Calogero Parisi, presidente della “Lavoro e non solo” –.
Significa che un’importante banca come Unicredit e l’Agenzia nazionale per la
gestione dei beni sequestrati e confiscati ha riconosciuto meritevole il duro
lavoro che svolgiamo ormai da un decennio sui terreni confiscati alla mafia».
Ieri mattina, a consegnare il contributo economico di 5.000 euro alla
cooperativa sociale di Corleone, nella propria sede di via Crispi 58,
un
immobile anch’esso confiscato alla mafia e ribattezzato “Casa Caponnetto”, in
onore dello storico capo del pool antimafia di Falcone e Borsellino, è stato Roberto
Bertola,Responsabile Territorio Siciliadi UniCredit, alla presenza di Giuseppe Caruso, Direttore
dell’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità
organizzata, e del sindaco di Corleone Lea Savona. «L’iniziativa si
inserisce nell’ambito di un progetto organizzato da UniCredit e dall’Agenzia
nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che
ha coinvolto tutte le province della Sicilia – ha sottolineato Bertola. – Per
la nostra banca è stato un modo per coniugare al meglio le esigenze di business
con quelle del territorio, della legalità e dello sviluppo». «Sono contento di
essere qui – ha detto il prefetto Caruso – in un immobile confiscato alla
mafia, che è diventato un luogo importante per la riaffermazione della
legalità». I destinatari degli interventi finanziari effettuati da UniCredit
sono stati individuati, uno per ogni provincia, dall’Agenzia Nazionale per i
Beni confiscati, con la collaborazione dei responsabili dei nuclei di supporto
delle Prefetture. A Corleone, la coop “Lavoro e non solo” utilizzerà il
contributo per i lavori di manutenzione e per l’acquisto di arredi della “Casa
Caponnetto”. È una cooperativa sociale di tipo “B”, formata da 12 soci, di cui
alcuni con svantaggi psichici, che coltiva circa 120 ettari di terra nei
territori di Corleone, Monreale e Canicattì. «La
nostra attività agricola va di pari passo con l’impegno negli inserimenti
lavorativi di persone con problemi di salute mentale», ha spiegato Parisi. La
coop fa parte del consorzio “Libera Terra Mediterraneo”, che mette insieme le
cooperative che gestiscono terreni confiscati alle mafie in tutt’Italia. Ogni
anno organizza dei campi di lavoro e di studio della durata di 15 giorni, nel
periodo che va da aprile ad ottobre, a cui partecipano circa 700 giovani
volontari (il 70% donne) delle principali regioni d’Italia.Dino Paternostro
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