domenica, giugno 17, 2012

La notte della Costituzione 1812


La mostra della Costituzione del 1812

di VINCENZO PRESTIGIACOMO
Varcato il portone dell'Archivio di Stato si accede al chiostro dove il tempo sembra essersi fermato al Seicento. La location, ex Casa dei Padri Teatini, contiene ingente materiale di fondamentale interesse per la storia e la cultura siciliana. Fino al prossimo 31 ottobre vi si potrà visitare una straordinaria mostra documentaria legata alla Costituzione del 1812, il primo germoglio della democrazia che tutelava i diritti dell'uomo, sanciva la libertà di stampa, il diritto-dovere all'istruzione, aboliva la tortura e condannava il voto di scambio. La Costituzione introduceva il principio della divisione e della distinzione dei ruoli fra potere legislativo, esecutivo e giudiziario, ponendo la Sicilia all'avanguardia nel Mediterraneo. Nel 1812 si parlava di argomenti innovativi e la Sicilia era una sorta di laboratorio.
I primi dodici articoli della Costituzione vennero approvati nella Sala d'Ercole nella notte del 19 luglio 1812, dopo oltre venti ore di animata discussione e dopo essere stata decisa la fusione dei due Bracci, ecclesiastico e baronale. Si affermò uno spirito innovatore sul modello inglese, con più rispetto per la persona umana. Gli articoli votati venivano sottoposti al "placet" del sovrano, che poteva approvarli, respingerli o modificarli.
"La mostra documentaria - spiega Claudio Torrisi, direttore dell'Archivio di Stato -, pone al centro del suo percorso il testo ‘originale', che costituisce un corposo volume. Attorno ad esso si vedranno i verbali delle sedute, i testi adottati, così da risalire ai protagonisti di quelle riunioni ed ai luoghi delle stesse e da percepire le contrapposizioni degli schieramenti in campo. Le parti più salienti delle basi della Costituzione potranno essere viste e ‘ascoltati' grazie ad un apposito video".
Il percorso inizia con l'Allocazione del vicario del re (18 giugno 1812). Molte le curiosità. Due volte all'anno nelle scuole si leggeva la Costituzione. C'era l'obbligo di vaccinare i figli altrimenti non si poteva accedere ai consigli civici. C'è una nota delle spese fatte della Camera dei Pari "in servizio"; si parla di utensili acquistati. Il principe di Villafranca invia il 29 luglio 1813 una supplica al re con la preghiera di essere esonerato dalla carica di presedente della Camera dei Pari per motivi di salute.
Un'altra supplica al re arriva da Tommaso Natale, maestro razionale del Tribunale del Real Patrimonio, contro la soppressione di quel Tribunale e dell'Ufficio di maestro Portulano acquistato dal padre per due vite.
La carica di protonotaro era una delle più importanti del Regno di Sicilia e il principe di Valdina per questo esercizio prendeva una indennità, ma il 2 luglio 1819 riceveva una comunicazione: "Essendo stata nel 1813 abolita la feudalità, vennero meno i diritti sulle investiture".
Un articolo vietava al sovrano siciliano di possedere delle terre e altri beni al di fuori dell'isola e lo costringeva a rinunciare a quelli già posseduti. Il percorso si chiude con un documento dell'8 dicembre 1816 "Legge di Costituzione del Regno delle Due Sicilie".
Intanto questa sera (ore 21.00) nello scenografico chiostro la Fanfara del XII Battaglione Carabinieri di Sicilia, diretta dal maresciallo Paolo Sena, darà vita ad un concerto musicale.
La Sicilia, 16/06/2012

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