Alla cappella di Placido Rizzotto con Dino Paternostro |
Subito dopo abbiamo incontrato i ragazzi toscani, i “cuochi” e le “cuoche” del sindacato pensionati della Cgil e i coordinatori dei gruppi. Ci siamo presentati e abbiamo anche detto quale è stata la motivazione che quest’anno ci ha spinti a svolgere qui il nostro campo estivo. Per noi, infatti, è il quinto campo e il primo da “arcini”. E abbiamo scoperto che mentre noi siamo un circolo unico e quindi ci conosciamo da anni, i ragazzi toscani aderiscono singolarmente ai campi e spesso non si conoscono. La sera, dopo cena, ci siamo dilettati con carte e giochi da tavolo che ci hanno permesso di confrontarci meglio con gli altri ragazzi. La giornata si è conclusa con un’uscita organizzata per visitare il lato notturno del paese.
(26.6.2012) comincia il vero lavoro
Il secondo giorno è stato particolarmente pesante per
coloro che hanno dovuto lavorare in vigna. Sveglia presto, colazione e poi nei
terreni a legare le viti giovani e tagliare i ramoscelli superflui. E’
stato bello pensare che la nostra fatica servirà a produrre il vino della
legalità. Un modo concreto per combattere la mafia in una delle sue storiche
roccaforti.
Dopo la faticosa mattinata, abbiamo deciso di far
visita a Telejato, una piccola tv indipendente di Partinico che da
anni compie una dura lotta contro la mafia facendo nome e cognome dei mafiosi .
La visita è stata molto interessante, molti di noi, infatti, hanno preso parte
alla lettura delle notizie da mandare in onda al telegiornale; è stata un’
occasione unica perché Pino Maniaci, direttore di Telejato ci ha spiegato che
questa televisione è la più piccola del mondo ed a sua volta trasmette il
telegiornale più lungo del mondo (2 ore e mezzo); quindi, quando
capita un’esperienza simile?
Successivamente abbiamo tenuto una conversazione con
Pino Maniaci, grazie al quale ci siamo resi conto di quanto sia importante
combattere la mafia. Pino Maniaci ha avuto tante intimidazioni e parecchie
querele, ciò ci ha permesso di comprendere ancor meglio che nella nostra terra
combattere apertamente i soprusi e le angherie mafiose può
essere un rischio, ma talvolta rappresenta una sfida, non solo rivolta
alla stessa mafia, ma in generale al nostro piccolo … saremmo capaci di
rischiare la vita per la lotta?
Pino ha voluto, inoltre, sottolineare l’incoerenza di
alcuni canali televisivi che trasmettendo vari programmi
compromettono il nostro futuro, la lotta alla mafia e l’etica; proprio per
questo ci ha consigliato di riscattarci.
Dopo una pausa al bar abbiamo ripreso il
pullman e ritornati a Corleone abbiamo cenato e ci siamo addormentati ansiosi
di incominciare una nuova giornata.
(27.06.2012) Con Dino Paternostro per parlare di memoria e impegno
La mattina del terzo giorno ci siamo preparati per
andare a lavorare in vigna e siamo ritornati verso le 13.30. Abbiamo pranzato e nel tardo pomeriggio abbiamo
visitato la tomba di Placido Rizzotto, esponente di spicco e sindacalista della
Cgil ucciso dalla mafia.
Il suo corpo è stato ritrovato dopo sessantaquattro
anni in una foiba grazie alle battaglie del sindacato e della
famiglia che non si sono mai arresi.
Per questo il suo ritrovamento è stato significativo e
ai funerali di stato ha partecipato anche il presidente della Repubblica
Napolitano.
Rizzotto è stato ucciso brutalmente, per i
mafiosi è stato più facile ammazzarlo che, invece, ascoltare una voce così
veritiera e “fastidiosa” che lottava contro le ingiustizie e sperava
in una società migliore. Successivamente ci siamo recati alla camera di lavoro
di Corleone per seguire le ricostruzioni storiche sui sindacalisti
uccisi dalla mafia.
A raccontarcele uno dei giornalisti e
sindacalisti più impegnati, Dino Paternostro. Dopo cena abbiamo visto la
semifinale Spagna-Portogallo e poi ancora una visita notturna per le vie di
Corleone e una puntata al pub per continuare a conoscerci meglio anche con i
ragazzi toscani.
(28.6.2012) Lavoro e…….. l’Italia in finale agli
europei!!!!!!!
La quarta giornata è stata in parte più rilassante. Il
lavoro nei campi è stato faticoso.
Abbiamo zappato nelle vigne e tagliato i rami che
impedivano alle piante di prendere sole e aria. Nel pomeriggio, però insieme ad
alcuni ragazzi toscani, siamo andati in piscina e in acqua è successo di tutto.
E’ bastato un pallone e la simpatia del nostro
cameraman Gaspare per divertirci insieme. Siamo ritornati
speranzosi in una possibile vittoria degli azzurri impegnati nella
semifinale con la Germania.
E’ stato quasi come essere allo stadio con il nostro
mitico coordinatore Gherson, dodicesimo uomo in campo.
E’ stato bello vedere anche Calogero, il presidente
della cooperativa, salire sulla sedia per esultare. Dopo ogni goal e
al fischio finale c’è stato un big bang con urla e abbracci. I festeggiamenti
sono proseguiti per le strade di Corleone e poi una tappa finale al bar.
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