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Sonia Alfano |
(ANSA) - STRASBURGO, 19 APR - Combattere le mafie e la corruzione, il riciclaggio e soprattutto ''colpire le reti dei fiancheggiatori'', quei colletti bianchi che spianano la strada al crimine organizzato. Sono gli obiettivi di Sonia Alfano, l'europarlamentare siciliana dell'Idv che ieri e' stata nominata presidente della Commissione speciale 'Crim' del Parlamento europeo. La cui istituzione e' di per se stessa riconoscimento che le mafie (cosa nostra, 'ndrangheta, camorra, sacra corona unita, ma anche quelle balcanica, nigeriana, cinese e russa) sono fenomeno europeo, non solo italiano, men che meno relegato al sud. Anzi, ''e' altrettanto forte e presente'' anche in Svezia, dice il capogruppo dei liberal-democratici europei (Alde) Guy Verhofstadt che accompagna la Alfano nella prima conferenza stampa dopo la nomina. Figlia di Beppe, giornalista ucciso dalla mafia nel 2003 a Barcellona Pozzo di Gotto, Sonia Alfano e' anche presidente dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia. L'obiettivo della Commissione del Parlamento europeo, dice, sara' quello di ''consegnare all'Ue un testo unico antimafia'' che dovra' avere il modello italiano come riferimento. E quindi esportazione in Europa del specificita' giuridiche 'reato di associazione mafiosa', del 'carcere duro', della confisca dei beni con riutilizzo a finalita' sociali. La Alfano e' anche nettamente favorevole al 'reato di concorso esterno' della 'dottrina Falcone'. Sul quale pero' e' molto piu' cauto il Pdl, cui appartiene Salvatore Iacolino, eurodeputato siciliano nominato relatore della Commissione speciale. Con il capogruppo Mario Mauro oggi conferma ''perplessita'' perche' ''il concorso esterno non e' nei codici, ma e' giurisprudenza''. Ma la parlamentare siciliana si dice determinata, in particolare a colpire i fiancheggiatori. ''Abbiamo le prove che la corruzione e' il brodo melmoso in cui tutte le istituzioni vengono risucchiate'', dice ricordando che essa e' anche ''lo strumento che consente alle mafie di infiltrarsi e contaminare le istituzioni'' e che ''ogni anno costa all'Ue 120 miliardi di euro, di cui la meta' solo in Italia''. E promette che sin dalla prima riunione proporra' la presenza di Commissione Europea, Europol, Interpol, Eurojust, Corte dei Conti europea e Unodc come osservatori permanenti. Alla fine ''tutti i 27 Paesi membri dovranno parlare lo stesso linguaggio giuridico ed investigativo''. (ANSA).
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