Il diffondersi della corruzione, l’aumentata capacità di penetrazione delle mafie negli enti locali, l’intollerabile fardello dell’evasione fiscale, il riproporsi di scandali che investono i titolari di incarichi pubblici, sono fattori che contribuiscono in modo determinante ad allontanare i cittadini dalla politica e a drenare risorse pubbliche altrimenti destinate alla realizzazione di opere e servizi per la collettività, impoverendo così la qualità dell’azione amministrativa e minando alla radice i fondamenti della democrazia. Tutti coloro che si candidano a ricoprire un incarico politico pubblico devono farsi carico di tali questioni e impegnarsi pubblicamente per risolverle, mettendo in atto comportamenti concreti e responsabili, che mirino a ricostruire una cultura di legalità, di cittadinanza, di democrazia, di partecipazione, restituendo così credibilità alla politica. Per questo motivo, in vista delle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno il 6 e 7 maggio 2012, l’associazione Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie lancia un appello tutti i candidati affinché sottoscrivano con un impegno pubblico – e, in caso di elezione, adottino – la “Carta di Pisa”, il codice etico elaborato per gli amministratori locali che si propongono di rafforzare e di diffondere la cultura della legalità, della responsabilità e della trasparenza all’interno delle istituzioni.
La Carta di Pisa è un riferimento concreto al quale ogni candidato ed ogni amministratore eletto possono ispirarsi per cercare di agire concretamente sul versante della prevenzione delle nuove e più insidiose forme di malaffare e per promuovere la cultura della trasparenza e della legalità. Non una legalità qualsiasi, ma la legalità democratica, ispirata ai principi e ai valori della nostra Costituzione, che richiede, a chi rappresenta le istituzioni o ha assunto un incarico pubblico, di operare con imparzialità, disciplina e onore.
Carta di Pisa
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