Luigi Martin |
Il 17 marzo 2012, ad Ustica, si è tenuta la cerimonia d’intitolazione della locale Stazione Carabinieri al Maresciallo Maggiore Luigi MARTIN, Comandante del reparto dal 1905 al 1910, decorato di medaglia d’Argento al Valor Militare. Alla manifestazione erano presenti i nipoti e la figlia del Maresciallo, Signora Amelia MARTIN, di anni 101 (primogenita di 9 figli) vive in Palermo presso un centro per anziani, e tante Autorità civili e militari, nonché una rappresentanza di militari dell’Arma in servizio ed in congedo. Il Maresciallo Maggiore Luigi MARTIN (Louis Jean Baptiste Martin, Luigi in Italia) nacque a Marsiglia (Francia) il 28 aprile 1874 da Joseph Antoine MARTIN e da Diana AMELIE. Rimasto orfano fu adottato da uno zio italiano. Alla maggiore età entrò nell’Arma dei Carabinieri e dal 1905 al 1910 comandò la Stazione di Ustica. Durante il servizio a Ustica, a seguito del terremoto del 13 marzo 1906, che mise a dura prova il fragile impianto edilizio dell’isola, causando lesioni e crolli, il maresciallo in stretta sinergia con la Prefettura di Palermo si prodigò per organizzare i soccorsi e la ripresa della vita sociale nonché per vigilare sui circa 600 condannati al confino: infine quando il Prefetto di Palermo decise di fare evacuare la maggior parte degli abitanti, MARTIN coordinò con grande perizia le operazioni di sgombero.
Sempre a Ustica, nel 1908, a causa della pessima gestione dell’amministrazione comunale e di vive proteste dei residenti, il Prefetto di Palermo sciolse la giunta comunale e nominò MARTIN “Commissario Prefettizio” col compito di placare gli animi e redigere il nuovo Regolamento di Polizia Urbana del Comune. Incarico che portò a compimento con zelo conquistando la piena considerazione degli abitanti.
Nel 1909, dopo il trasferimento da Ustica, MARTIN prestò servizio presso altre stazioni in Sicilia. Conclusa la carriera nell’Arma si ritirò a Ustica dove morì il 31 ottobre del 1945 e dove attualmente riposa presso il cimitero.
Il Maresciallo Luigi MARTIN è decorato di “medaglia d’Argento al Valor Militare” con la seguente motivazione: “Accorso col proprio Ufficiale, ove erasi impegnato grave conflitto a fuoco fra quattro malviventi asserragliati in una casa colonica con alcuni contadini che tentavano di recuperare due muli rapinati, rispose animosamente al fuoco dei malfattori stessi per circa venti minuti. Poscia, sprezzante del pericolo, insieme al proprio Ufficiale ed altri tre militari, forzava la porta della casa in cui trovavansi i ribelli irrompendovi arditamente e riuscendo a catturarli tutti prima che questi potessero reagire con le armi che impugnavano”. Naro (Girgenti), 7 novembre 1920.
Palermo, 17 marzo 2012
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